lunedì, gennaio 19, 2015

Ricerca (scaricabile): la Rete incorona il Private Label - minor costo, stessa qualità

Segnalo questa interessante ricerca fatta da The Fool, attraverso un profondo e mirato ascolto della rete, sulla percezione delle private label.

Ma prima un caveat. 
Come tutte le ricerche  anche questa ha dei limiti. E le ricerche sull'ascolto ci fanno ascoltare solo quelli che parlano. Le cui opinioni possono essere o meno rappresentative di quelli che non parlano. 

Che a volte sono una maggioranza. Silenziosa. (per approfondimenti, si veda questo mio post).

 Detto questo, si riconferma che in tempo di crisi e di tagli alla comunicazione, le marche private dei supermercati rappresentano un competitor durissimo per le marche. 

In questo scenario complicato dove la Grande Distribuzione è un alleato insostituibile (perché ti mette in vendita i prodotti) e un concorrente temibile (perché i prodotti te li copia e ti fa una concorrenza molto dura).

Dove quindi per vincere è fondamentale l'innovazione continua e la comunicazione, per costruire la percezione della differenza tra la tua marca e quella del supermercato (sperando che esista davvero: è sempre interessante leggere le etichette e scoprire chi produce i prodotti a marchio commerciale).

Parliamo ora della ricerca, di cui riporto alcuni estratti. Dove una delle cose più interessanti è il fatto che in molti casi queste marche ben percepite, a marchio della catena, non comunicano sui social o non comunicano come potrebbero.

Dove quindi (ipotizzo) c'è un fenomeno di vampirizzazione della comunicazione del marchio imitato. La GDO lascia che i grandi brand costruiscano la percezione di una categoria di prodotto, di un tipo di prodotto, ingrediente, concetto... e poi cercano di fare in modo (principalmente con il packaging) di far pensare alle persone "ah, ecco, questo è uguale ma costa meno e va bene lo stesso".

Cito:

"Uno studio prodotto sull’analisi di migliaia di conversazioni della Rete relative alla attenzione e percezione dei prodotti a Marca del Distributore nella Grande Distribuzione Organizzata ed alla attenzione ai Social delle principali realtà di settore."

"Il consumatore sui Social apprezza i prodotti a Marca del Distributore, che ritiene uguali (quando non superiori) ai prodotti di Marca dell’Industria e ne discute sui Social scambiando esperienze e consigli."

"La diffidenza o la scarsa opinione verso questi prodotti è bassissima (inferiore al 6%) mentre per oltre un terzo (36%) dei consumatori che discutono online i prodotti a Marca del Distributore rappresentano un prodotto “a qualità uguale a quello a Marca Industriale”. Non solo: per una importante percentuale degli utenti (27%) della Rete il prodotto a Marca Privata rappresenta una scelta “smart”, soprattutto in un momento caratterizzato da stress finanziario verso le famiglie italiane, poiché classificato come “a stessa qualità e minore prezzo”. Una significativa percentuale del campione inoltre (30%) ritiene addirittura la Marca Privata “migliore del prodotto a marca industriale” soprattutto in funzione del rapporto qualità-prezzo e del comparto dei prodotti Biologici dove la Marca Privata pare rivestire un ruolo di primaria importanza nelle opinioni dei consumatori.

A questa attenzione da parte degli utenti non corrisponde invece altrettanta attenzione da parte dei principali Brand del settore: ben il 52% del campione dei 34 Brand indagati risulta assente da qualunque Social Network, con assenze eccellenti anche di marchi di primaria importanza sul territorio nazionale."

"Tra le Marche Private più discusse online appare in predominante posizione COOP, seguita da Eurospin, Esselunga, Carrefour, Lidl e Conad: gli utenti della Rete usano per informarsi e commentare i prodotti di Marca Privata i Social Network (24%), i Forum (26%) e ruolo fondamentale ancora una volta è rappresentato dai Blog (42%) mentre solo una esigua parte (8%) utilizza le news tradizionali come fonte informativa."

La ricerca è interessante e la potete scaricare qui:


Potete anche scaricare l'estratto della ricerca Brands & Social Media sulla GDO fatta dall'Universtà Cattolica e da Digital PR qui, ricerca per certi versi complementare:





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