giovedì, ottobre 31, 2013

Marketing Concreto: le 5 regole per fare una Brand Utility


Ho deciso di ripubblicare sul blog (aggiornandoli) una serie di contenuti didattici che ho pubblicato negli anni scorsi e che secondo me possono essere ancora validi, specialmente visto che c'è tanta gente nuova che è entrata nel magico mondo del digitale :-)

E dato che il tempo dell'attenzione è drasticamente sceso, sintetizzandoli :-)

Comincio adesso con un ragionamento, uno stimolo sulle Brand Utility

Brand Utility: attività, sponsorizzata dalla marca, che dia un servizio concreto all'utente.

I tempi sono cambiati, lo sappiamo. La pubblicità non è più quella di una volta - un modo di comunicare che in un mondo dove ci si parla fra persone, rischia di essere percepito come il luogo dove ci si raccontano solo delle storie (nel senso buono o in quello cattivo); mentre la realtà dei fatti, anche sui nostri prodotti, la si trova altrove.

Dove lo storytelling è al suo massimo (come qualità di produzione) ma anche al suo minimo (come poco tempo a disposizione).

Di qui l'interesse verso strumenti che permettano di dare alle persone un servizio, un valore aggiunto. Che dimostri che noi ci diamo da fare per la clientela. 

Le 4 regole della Brand Utility 
Per Brand Utility si può intendere un'attività, sponsorizzata dalla marca, che dia un servizio concreto all'utente. Online o offline, b2b o b2c.

Per capirci, la pubblicità di un telefono non mi dà un gran valore.

Molto di più me lo da una stanza insonorizzata messa a disposizione da un produttore di cellulari per permettermi di telefonare meglio in luoghi rumorosi.

Sapere dove posso comprare una certa marca di scarpe da running non mi aggiunge molto.

Mi può dare invece moltissimo un sito in cui scambiare con gli amici i risultati delle mie corse, sfidarli, trovare una motivazione per correre regolarmente, avere suggerimenti per gli allenamenti. Come nel caso di Nike+. 

Chiaramente, sotto l'etichetta della Brand Utility si potrebbero far rientrare un sacco di cose, ma probabilmente ci sono almeno 5 regole d'oro per definire cos'è una buona attività di Brand Utility.

1. Deve essere legata alla marca / prodotto 
Un servizio di notizie sportive o l'ennesimo bollettino meteo sicuramente è interessante e utile.  Ma se me lo propone una marca di biscotti c'è poca coerenza, probabilmente porta poco interesse, valore alla marca.

Diverso è il caso di una marca di carta igienica che ci regala un'applicazione e un sito che ci permette di trovare il bagno pubblico più vicino a noi... completo di recensioni. 

2. Deve dare un reale valore, essere veramente utile
Per esempio regalare un applicazione che mi permetta di calcolare i parametri di un circuito elettronico (usando i miei prodotti) o che mi di semplificare i miei acquisti (Tesco) o un applicazione che mi permetta di progettare arredamento (IKEA

3. Deve essere esclusiva, o comunque non banale
Serve a poco dare un servizio ampiamente disponibile con le identiche caratteristiche. Che trovo ovunque.

Può essere interessante un app per la localizzazione del bancomat più vicino (da parte di una banca o una carta di credito) - anche se questo è ormai un servizio che molti GPS e molte altre applicazioni di navigazione offrono.

Più interessante è invece avere un report sulle condizioni della neve, per decidere dove andare a sciare questo weekend... specialmente se offerto da un'azienda che ha a che fare con la montagna e il suo mondo (Northface)

4. Non deve essere (esclusivamente) autoreferenziale
Un catalogo dei nostri prodotto o peggio, un applicazione che racconti quanto sono belli e buoni non necessariamente è davvero utile.

Anzi, rischia di essere percepita come pubblicità, come una forma di autopromozione che potrebbe (ovviamente) non essere veritiera.
Per capirci, il classico ricettario basato sui nostri prodotti può essere una buona idea... però in un mondo dove i ricettari si contano a milioni. Specialmente se le ricette funzionano solo con il nostro prodotto.

Molto meglio dare un servizio - ad esempio una connessione WiFi - ma legando l'accesso... al nostro prodotto e all'abilità delle persone, come ha fatto Scarabeo o meglio Scrabble.
Un bel servizio. Concreto. Che da' valore. Ed è particolarmente bello perché è generoso, è aperto a tutti, senza relazione con l'essere (o essere pronti a diventare) nostri clienti.

Magari fa venire un qualche desiderio di esplorare la possibilità di passare dalla nostra parte.

Per fare bene, bisogna pensarci. Ed essere un po' generosi. Il trucco, se così vogliamo chiamarlo, è pensare intensamente a come potremmo rendere più facile la vita delle persone (diciamo dei nostri potenziali clienti).

E farlo in una maniera autorevole, perché il mondo che scegliamo è un mondo in cui la nostra marca è esperta.

5. Farlo in maniera onesta e sopra le parti, per non fare la figura dei "commerciali".

Ma, allo stesso tempo, cercare di portare alla nostra azienda business, attraverso sia la dimostrazione di una capacità, di un'esperienza; sia attraverso la costruzione di un senso di vicinanza, di partnership, di simpatia.

L'idea che siamo un'azienda che ci tiene alla propria clientela, mentre magari tutti i nostri concorrenti sono totalmente focalizzati a rifilarci prodotti e a sfilarci un po' di soldi dal portafoglio.

mercoledì, ottobre 30, 2013

Sono dei fighi pazzeschi. Il video onboard di Virgin


Non è digitale ma  chissene, è comunicazione, di quella buona.


Solito discorso: il video di sicurezza in aereo non se lo fila mai nessuno. Anche perché visto uno, visti tutti. Ed è quindi una seccatura.

Molte linee aeree hanno cercato di renderlo più vispo, non solo perché le persone gli diano attenzione ma anche per costruire un altro pezzetto del proprio brand.

Oggi è il turno di Virgin America che ha fatto questo video fighissimo.
Bravi.

Anche se probabilmente il mio preferito è quello di Air New Zealand, a tema Lord of the Rings.

Interessante notare che:

a) alcune delle hostess del video sono vere hostess di Virgin America :-)

b) la linea aerea chiede agli artisti di candidarsi come protagonisti del prossimo video... 

"Send us your audition to be in a future version of the next safety video by visiting http://VXsafetydance.com and uploading an Instagram video with your freshest moves using the #VXsafetydance hashtag."

Trasformando quindi questa cosa in un evento di comunicazione che esce dall'aeroplano per approdare in Rete... su  un target hip come quello dei dancers... :-)

Sotto vi metto sia l'on-board video che il backstage.
Enjoy :-)





martedì, ottobre 29, 2013

Italia: 21 milioni da Smartphone e 6 da tablet. Su internet, ofc. Audiweb


Audiweb ha iniziato a misurare l'utenza Internet non solo da PC ma anche da Smartphone e tablet. E i dati saranno disponibili da Gennaio.

In effetti se ne sentiva parecchio il bisogno, dato che il fenomeno dell'Internet Mobile diventa sempre più rilevante. 

E anche per capire se il calo dell'uso di Internet (di cui parlo da parecchi mesi - si vedano i miei post precedenti) siano motivati da un passaggio a forme mobili o ad altre ragioni.

I primi dati disponibili ci dicono che cresce del 35% rispetto allo scorso anno il numero di italiani con smartphone connessi a internet (21 milioni di italiani 11-74 anni) e del 160% da tablet (6 milioni).

Dai primi dati della rilevazione delle audience mensili risultano 9,2 milioni gli utenti online da smartphone nel mese di agosto e 4 milioni da Tablet (18-74 anni - sistemi iOS e Android)

Interessante anche l'estensione del panel e la modalità di monitoraggio attraverso un meter (vedi sotto).

Vi incollo sintesi della Press Release:

"La nuova ricerca offrirà dati completi sulle abitudini e i comportamenti online degli utenti italiani (18-74 anni) che accedono a internet o utilizzano un’applicazione da uno smartphone o da untablet.

La diffusione dell’online in Italia presenta una crescita sempre più evidente dei nuovi strumenti disponibili per accedere alla Rete. A fronte di 38 milioni di italiani tra gli 11 e i 74 anni che dichiarano di poter accedere a internet da qualsiasi strumento e luogo, cresce del 35% in un anno la disponibilità di accesso da uno smartphone (21 milioni di italiani 11-74 anni) e del 160% da tablet (6 milioni).

I dati di accesso da PC, invece, da alcuni mesi presentano dati in flessione, registrando nel mese agosto 2013 un calo del 3% rispetto all’anno precedente e del 7% per quanto riguarda il tempo speso online per ogni utente.

Valori che indicano lo spostamento dell’audience online dal PC verso altri device che, in base ai primi dati “beta” diAudiweb Mobile, nel mese di agosto presentano un’audience di 9,2 milioni di utenti da smartphone e 4 milioni da tablet. Dati in rapida ascesa, in particolare per i tablet che registrano un trend di crescita trimestrale del 30% degli utenti online nel corso del 2013.

Il nuovo sistema mobile di Audiweb offre per la prima volta dati e informazioni sulla Total Digital Audience basati su un modello di rilevazione ‘user centric’, che rileva e incrocia i dati di fruizione di quattro schermi diversi: smartphone, tablet, che si aggiungono a quelli dei pc da casa e da ufficio.

Audiweb Mobile è stato realizzato apportando due importanti novità alla struttura della ricerca: l’ampliamento del panel ‘’meterizzato’’ ai device mobili e un aggiornamento della Ricerca di Base.

L’estensione del panel, ovvero del campione rappresentativo della popolazione italiana che, attraverso l’installazione di un software meter sul proprio dispositivo che registra tutte le attività di navigazione, ha previsto uno studio approfondito sulla metodologia di rilevazione, sulla scelta del meter da attribuire ai due nuovi device e sul processo finale di fusione del dato con le altre fonti alla base del sistema di rilevazione.

Al panel PC già esistente, composto da oltre 41.000 panelisti, sono stati aggiunti un nuovo panel per la misurazione delle navigazioni e dell’utilizzo di applicazioni da smartphone, composto da circa 3000 panelisti (1.500 per il sistema operativo Android e 1500 per iOS), e il panel per i tablet, composto da circa 1000 panelisti (Android e iOS).

Altro elemento di novità è rappresentato dal nuovo approfondimento mobile della Ricerca di Base, condotta sulla base di 10.000 interviste face to face annuali a un campione rappresentativo della popolazione italiana di 11-74 anni. Oltre a un nuovo set di domande sulla disponibilità dei due nuovi device è stato introdotto un catalogo di 1.000 telefoni cellulari, in costante aggiornamento, con foto, marca del dispositivo, modello, sistema operativo e altre caratteristiche indispensabili per individuare le caratteristiche del cellulare posseduto dall’intervistato. Questo approfondimento, insieme all’intero set di dati derivanti dalla Ricerca di Base, consentono di stimare l’universo degli utenti internet da smartphone e tablet utilizzato per l’estensione dei dati panel.

Il risultato finale è rappresentato dal nastro di pianificazione, Audiweb Database, respondent level, che fornisce i dati elementari di navigazione e di utilizzo delle applicazioni e i profili socio demografici degli utenti online dai 18 anni in su, con un dettaglio per giorni della settimana, fasce orarie di 3 ore, proponendo le metriche già usate per l’audience da PC: utenti unici, reach %, pagine viste e tempo speso. Attraverso il nastro di pianificazione, distribuito a cadenza mensile a tutti gli operatori iscritti al servizio, sarà possibile pianificare le proprie campagne conoscendo quanta parte dell’audience attribuire alla navigazione solo da PC, solo da Smartphone e solo da Tablet, oppure quanta alla sovrapposizione PC/Smartphone, PC/Tablet e PC/smartphone/tablet.


...e dato che pregano di citare, io cito:

Si prega di citare nella diffusione dei dati Audiweb elementi tecnici quali: la fonte, il nome del report, l’universo di riferimento e le date di rilevazione.

Audiweb è il soggetto realizzatore e distributore dei dati sulla audience online. Il suo obiettivo primario è fornire informazioni oggettive e imparziali al mercato, di carattere quantitativo e qualitativo, sulla fruizione del mezzo Internet e sui sistemi online utilizzando opportuni strumenti di rilevazione.

Audiweb è un Joint Industry Committee guidato dal Presidente Enrico Gasperini e composto da tutti gli operatori del mercato: Fedoweb, associazione degli editori online; UPA Utenti Pubblicità Associati, che rappresenta le aziende nazionali e multinazionali che investono in pubblicità; e Assap Servizi, l’azienda di servizi di AssoComunicazione, associazione delle agenzie e centri media operanti in Italia.


lunedì, ottobre 28, 2013

Un milione di pageviews... grazie a tutti :-)


Traguardo importante - il primo milione di pageviews totalizzate dal mio blog dalla sua fondazione, nell'ormai lontano Maggio 2007.

Un grazie a tutti voi :-)

Per curiosità, ecco i miei post più popolari di sempre - quelli che nella storia del mio blog hanno totalizzato più pageviews...

Il commento può essere che:

- quando si da' un'informazione di servizio, che è ricercata dalle persone, Google porta un botto di visite.

- Il porno tira sempre.

- I gattini e la lotta politica tirano sempre.

- Gli epicfail tirano sempre.

Per il resto, premia la qualità e l'interesse del post...

Sky On Demand: non tutti sanno che.... (dal vostro inviato)


Shiseido... e come cavolo lo intitolo questo post?

Parla con te nel futuro? Parlati con te stesso dal futuro? Ti fa viaggiare nel tempo e parlare con te stesso come sarai nel futuro.?Non lo so, comunque la metto è un casino :-)

Comunque freghiamocene del titolo e veniamo al sodo.

Shiseido ha lanciato una affascinante ('nzomma) app per Facebook.

Che ti mette in contatto con il te stesso del futuro.
Per stimolarti ad avere uno stile di vita migliore.

L'esecuzione non mi stravolge, ma il concetto è interessante.
Dateci un'occhiata.

venerdì, ottobre 25, 2013

Halloween:cartaigienizza casa tua :-) con Street View. Da Cheetos


A Halloween gli amici statunitensi pare abbiamo la simpatica abitudine di confezionarti la casa avvolgendola in numerosi rotoli di carta igienica.

Usanza che viene quest'anno celebrata da Cheetos (uno snack - probabilmente che vede nella festività un'opportunità di mercato...).

Grazie a una collaborazione con Google, potete ora virtualmente impacchettare casa vostra o degli amici.


Idea carina (insomma). Sopratutto interessante l'esecuzione e l'applicazione di una tecnologia divertente.

Comunque era molto meglio quella del robot che distruggeva casa tua:



giovedì, ottobre 24, 2013

Meraviglia assoluta. KLM colpisce ancora, con Disney. Fantastico.


Non c'è niente da fare, sul digitale non solo KLM è probabilmente la linea aerea più avanti, è proprio una delle marche mondiali più avanti nella capacità di sviluppare attività di marketing emozionale.

Ed emozionantissima è questa attività che si sono inventati. Insieme a Disney. Con il film Planes.

Il solito concorso di disegno per bambini... ma il premio.. che premio.

Una experience straordinaria.
Costosissima? Certo.

Però... beh, intanto questi bambini si porteranno dentro per tutta la vita il ricordo di cosa KLM è stata in grado di fargli vivere.

Un imprinting forte. E così i loro genitori (se c'è una cosa che noi adoriamo sono coloro che fanno felici i nostri pargoli).

Poi hanno costruito una notizia, su cui possono costruire delle attività di branding e comunicazione molto più forti delle solite "voliamo in 99 paesi"...

In effetti, le linee aeree tendono ad essere poco relevant nella nostra vita. Fino a quando non ci combinano qualcosa di spiacevole (e magari ci pentiamo di aver scelto la compagnia più economica) -  o quando non ci rendiamo conto che per certe aziende noi siamo solo polli da spennare.

Quindi tendenzialmente la gara è a contenere i danni, più che a innalzare la percezione di marca.

C'è chi però ci riesce bene, facendo leva sulla qualità del servizio (ecco, potrei citare questo vecchio post...). Chi su un'immagine di marca più smart.

E chi come KLM battendo durissimamente sul tema dell'attenzione, addirittura dell'affetto per i loro viaggiatori.
Come potrete vedere dalla collezione dei miei post precedenti su KLM.

Tornando all'evento, noterete che non vi ho raccontato cosa hanno fatto. E' perché non voglio rovinarvi il piacere della sorpresa. Guardate il video qui sotto e invidiate i pargoli che hanno vinto :-)



Se non avete idea di cosa sia "planes", vi metto il trailer:

mercoledì, ottobre 23, 2013

McDonald's rimette i libri nell'Happy Meal


Invece dei giochi, dei libri.

Libri con un messaggio educativo sulla nutrizione.

Per spingere i bambini a leggere.

Tiratura stimata: 20 milioni di copie.
Dall'1 al 14 Novembre, negli USA.

Era già capitato in UK, con milioni di copie anche lì. Ecco un paio di video:





Se continuano con questi numeri, diventano il più grande editore di libri per l'infanzia del mondo...

Ecco l'approfondimento:
http://adage.com/article/news/mcdonald-s-push-kids-books-happy-meals/244654/

Avviso ai naviganti/disclamer / roba del genere: tenete presente che lavoro per un'agenzia che ha McDonald's tra i suoi clienti. Per trasparenza e correttezza vi informo (anche perché mi sa che ci sono obbligato da una qualche Policy aziendale :-) Sapevatevelo.

martedì, ottobre 22, 2013

Persi? Seguite il pinguino :-) Brillante. Mobile,navigazione, AR.


Un approccio molto bello e "strategico" al problema di far arrivare le persone a un acquario. In Giappone.

Non bastano i soliti cartelli e le solite mappe. Arriva la realtà aumentata.

Sullo smartphone.

Uscite dalla metropolitana. Poi c'è da fare un pezzo a piedi (evidentemente non dev'essere proprio banale)

A questo punto, attivate l'app... e poi basta seguire i pinguini.
Vi guideranno loro.

Servizio e entertainment. Navigazione e gamification.
Chiamatelo come volete, a me sembra una bella idea e basta lì :-)

Ecco il video:


Per approfondimenti:
http://junaio.wordpress.com/2013/07/01/penguin-navi/


lunedì, ottobre 21, 2013

Moda (2): Un sacco di dati. Quanti Italiani comprano moda con l'e-commerce? 13 milioni e più

Oggi giornata dedicata alla moda.

Segnalo l'interessante ricerca commissionata da Netcomm, il consorzio italiano del commercio elettronico.

Ecco un estratto dalla Press Release:

Sono 13,2 milioni gli eShopper attivi nell’ultimo trimestre e si stima un volume di acquisti mensili di oltre 1 miliardo di euro per quasi tutti i mesi del 2013 (il picco registrato a luglio è stato pari a 1,35 miliardi di euro)

In un anno è cresciuto di oltre 1 milione il numero di chi ha comprato online almeno una volta nella vita un prodotto di abbigliamento e di moda, per un totale di quasi 9 di eFashion Shopper (+14,5% rispetto a Ottobre 2012). Le transazioni online da device mobile sono il 18% degli acquisti di prodotti di moda e abbigliamento a fronte di una media del 10%.

Nei primi 8 mesi del 2013 gli acquisti online di prodotti di moda e abbigliamento sono cresciuti del 25,5% rispetto allo stesso periodo del 2012

Gli eShopper si dividono in due ampie categorie: 5,1 milioni sono acquirenti sporadici, mentre 8,1 milioni sono acquirenti abituali con tre o più beni comprati negli ultimi tre mesi. 

Gli sporadici hanno al loro attivo uno o due acquisti nel trimestre, hanno effettuato complessivamente 6,5 milioni di acquisti (il 14% del totale), con uno scontrino medio di 100 euro e hanno generato 680 milioni di euro nel trimestre (16% del totale). 

Gli abituali (8,1 milioni) hanno realizzato tre o più acquisti nel trimestre, hanno compiuto 40,1 milioni di acquisti, con uno Scontrino medio 90 euro e hanno generato 3.540 milioni di euro nel trimestre. 

Proprio questi ultimi – gli acquirenti online abituali – guidano la crescita dell’ecommerce nel nostro Paese, generando l’86% del valore totale delle transazioni.

In particolare, nell’approfondimento dedicato agli acquisti online di prodotti “fashion” i consumatori che hanno comprato un prodotto di moda almeno una volta nella vita sono cresciuti di 1 milione di unità (1,1 milioni) nell’ultimo anno, arrivando a sfiorare quota 9 milioni di individui, con un incremento del 14,5% rispetto all’ottobre 2012. 

Inoltre, nei primi 8 mesi del 2013 gli acquisti online di prodotti di abbigliamento hanno generato transazioni per un valore superiore del 25,5% rispetto allo stesso periodo del 2012 (secondo i dati dell’Osservatorio CartaSì).

A questo link sono disponibili ulteriori materiali relativi alla notizia.

Moda(1): My Secret Dressing Room - affitta il vestito, tra privati. Startup made in Italy

Moda e Sharing Economy si uniscono per un guardaroba infinito...

Oggi, giornata dedicata alla moda. Settore che trascuro un po' troppo.

Con piacere segnalo questa iniziativa Made in Italy, che vuole portare un po' di rivoluzione nel settore: My Secret Dressing Room.

Per ora solo a Milano (ma presto anche a Londra e Parigi) questa startup milanese ha preso ispirazione dai pilastri della sharing economy per applicarli anche nel campo della moda.

L'idea di fondo: hai un vestito di moda che non usi quasi mai? Valorizzalo mettendolo in affitto.
Hai bisogno di un vestito per un'occasione speciale? Affittalo dalla tizia di cui sopra.

In mezzo My Secret Dressing Room che si occupa di pagamenti, ritiri e consegna e assicurazione per danni, varie ed eventuali. E affidandosi anche all'autoregolazione della community per individuare e disinnescare chi non si comporta bene.. :-)

Qui potete trovare il video di presentazione e spiegazione del servizio: https://www.youtube.com/watch?v=ZRq45iePYB4



Questa è la sintesi. Allego un corposo estratto della Press Release per qualche info in più:

"My Secret Dressing Room nasce con l’obiettivo di vedere soddisfatto un desiderio delle donne di oggi: avere a disposizione l’abito ideale per ogni occasione, un guardaroba infinito, senza che questi diventino un peso lasciato nell’armadio, a cui non si danno più le attenzioni meritate.

My Secret Dressing Room si inserisce come primo player italiano di noleggio che associa moda e sharing economy. 

Il traguardo che MySDRoom si prefigge è la valorizzazione del guardaroba che ogni donna possiede e che troppo spesso non viene utilizzato. Allo stesso tempo vuole dare l’opportunità alle donne di esprimere la loro personalità tramite i capi d’abbigliamento che più desiderano senza essere costrette all’acquisto.

L’idea si traduce in un guardaroba infinito, che mette in contatto SecretStylist (chi mette a noleggio) e SecretFan (chi noleggia), tramite MYSDROOM.COM. 

Le donne parte della community si affidano ad un team di professionisti, che trattano i loro capi con la cura che questi meritano. Tramite la piattaforma, online nella prima settimana di Novembre 2013, sarà possibile mettere e prendere a noleggio abiti, borse, calzature ed accessori inizialmente nella zona di Milano. 

Questi verranno trasportati da un team dedicato e protetti da confezioni con il logo MySDroom specificatamente pensate per il servizio. Sarà possibile inoltre concordare gli orari di ritiri e consegne, per usufruire del servizio con la maggiore flessibilità possibile, anche in orario serale. I capi saranno protetti da assicurazione, per garantire alle SecretStylist di aprire il loro guardaroba alle SecretFan senza preoccupazioni.

Nella fase iniziale di lancio, sarà a disposizione delle SecretStylist un servizio fotografico professionale gratuito, per far rendere al meglio i capi dell’armadio virtuale di MYSDROOM.COM. 

Il servizio partirà con oltre 1.000 vestiti e accessori, già disponibili a noleggio nella zona di Milano, caricati dalle SecretStylist incontrate agli eventi organizzati a Milano nei mesi di Luglio, Agosto e Settembre, durante lo sviluppo della piattaforma. La loro partecipazione ha dato vita a focus group in tempo reale, grazie al loro feedback il servizio è tailor-made, e risponde alle esigenze vere delle potenziali clienti MySDRoom. Il team operativo, composto da giovani donne, dà valore aggiunto al progetto e un carattere femminile vicino a SecretStylist e SecretFan.

Ad oggi, solo per la zona di Milano, la waiting list su MYSDROOM.COM conta più di 600 SecretFan che aspettano il lancio dell’iniziativa. Per poter continuare in questo percorso sempre più ambizioso, il progetto si avvarrà di una tavola rotonda di esperte del settore, italiane ed estere, che diventeranno consulenti a rotazione, per un miglioramento continuo e per poter essere sempre in linea con i trend più attuali."



venerdì, ottobre 18, 2013

USA:Scelta del ristorante sempre più influenzata dalle app...Infografica

Se qualcuno avesse ancora qualche dubbio che:

- le trasformazioni portate da Internet, Social etc spostano ingenti somme di denaro e
- cambiano radicalmente il modo in cui un numero sempre maggiore di noi effettua scelte d'acquisto...

Allora guardatevi questa infografica della National Restaurant Association americana.



giovedì, ottobre 17, 2013

Cosa porta più traffico (al mio blog?) Search or Social? (both)



Mi sono divertito a fare un po' di analisi sulle fonti di traffico al mio blog. 

Blog che, grazie a tutti voi (e non solo, poi vi spiego) sta andando benino: pochi giorni e arriverò al primo milione di pagine viste dalla sua fondazione:-)

A parte tirarmela un po', l'analisi l'ho fatta per dare qualche spunto di riflessione alla community che mi segue.. magari serve.

Premessa: ogni giorno (o quasi) io pubblico almeno un post sul mio blog e lo amplifico usando Facebook, Linkedin, Google+ in ugual maniera e, con maggiore frequenza, Twitter.

Ho fatto un'analisi sugli ultimi 30 giorni, usando Google Analytics, per vedere da quali fonti mi arriva il traffico.

Ed ecco il primo grafico*…che va però interpretato - quindi continuate a leggere.


Visto così, si potrebbe pensare che il search è la fonte prima e principale di alimentazione del traffico sul mio blog. E che i Social sono nettissimamente marginali.

Il che è vero e non è vero. I dati vanno sempre interpretati :-)

In effetti quello che succede è che nella storia del mio blog io ho fatto due post un po' "fuori tema" che hanno inaspettatamente portato effetti molto particolari.

Il primo è stato il post "Sincronizzare Calendari (multipli) Google sull'iPhone..."Avendo avuto il problema e avendo faticato molto per risolverlo, ho pensato bene di condividere sul blog la soluzione.

Il secondo è stato un post intitolato "Sky On Demand: non tutti sanno che.... (dal vostro inviato)"

In realtà un post che raccontava le anticipazioni sul servizio fatte ad una riunione per blogger da Sky.

Beh, è successo che un sacco di gente aveva il problema dei calendari - e ce l'ha ancora, a giudicare dal traffico che questo post del 2009 (!) continua a generare.

E che un sacco di gente sembra avere tuttora dei problemi con Sky On Demand dato che questo post del 2012 genera ancora moltissimo traffico, generato da keyword tipo "Sky On Demand non funziona…"(di questo caso particolare ho già parlato alcune volte in passato, ad esempio qui).

Per cui questi 2 post, che mi portano molte visite, in realtà sono poco rappresentativi, rappresentano delle anomalie difficilmente ripetibili.

E quindi mi interessano in fondo poco; io voglio capire cosa mi porta traffico nella mia attività quotidiana e "normale".

Ho quindi tolto dall'analisi i risultati portati da questi 2 post - il cui traffico negli ultimi 30 gg è stato generato esclusivamente o quasi da Google. E ho quindi tolto i loro numeri dall'analisi.

Ed ecco il risultato - l'analisi di quale canale ha portato più traffico ai miei post "normali" - very different:



Conclusioni (le mie, voi potete sviluppare - e condividerne - delle altre), tenendo conto che l'analisi è ovviamente un po' grossolana:

1. Se avete un contenuto che risolve problemi cocenti delle persone, Google è il vostro migliore amico.

2. Se parlate di cose di nicchia, a una community di persone interessate, se parlate di temi che le persone non ricercano in modo puntuale su Google (e quindi andate a "sorprenderli" portando novità), i Social sono lo strumento migliore… dopo le visite dirette. E di qui l'opportunità rappresentata dalla creazione di un brand per se', per il proprio blog, della fidelizzazione.

Si conferma il potere (nel mio caso, per come lo uso io) di Facebook e Twitter. Restano i dubbi (miei) su Google+ (ma sempre da capire quanto pesa in termini di migliorare i risultati sui motori di ricerca?)

Io mi fermo qui per non scendere troppo nel fuffologico.
Traete voi le vostre conclusioni. O fate la prova sulle vostre properties. E magari condividete pure voi :-)

* Nota: coi grafici non sono bravo, per usare un eufemismo. Quindi preferisco una cosa un poco triste fatta in Excel ma efficace che provare a inventarmi un'infografica che non si capisce...:-) Se, come è successo in passato, a qualcuno viene la voglia di scatenarsi in critiche non sul contenuto ma sulla bellezza dei grafici, si trattenga - e visto che è così bravo, me li rifaccia lui :-P



mercoledì, ottobre 16, 2013

Chanel, Musica e Spacciatori :-) una storia di Fantamarketing


Una cosina che mi ha incuriosito. Non molto digitale però... ve la racconto lo stesso. 

Se volete, una storia che mi sono inventato, una robetta di fantamarketing. Probabimente non vera ma magari verosimile :-)

Ecco la storia: incappo un paio di volte alla TV in uno spot Chanel, di cui mi intriga la musica. Begli accordoni, un giro melodico interessante... decido di andare ad esplorare la cosa e di capire come è fatta.

Quindi tablet, sito Chanel, ecco lo spot (quello del prodotto giorno, notte e weekend. Interessante estensione dalla linea, tra un po' ci sarà anche il prodotto per la merenda e per la pausa caffé delle 11 :-)

Comunque non divaghiamo. Su questa pagina accedo allo spot "Dove inizia la bellezza". Peccato, peccato, che la musica sia diversa (!) (e mi sa, non solo quella). Lo spot ve lo metto sotto.

Mi faccio delle domande, delle riflessioni - sul senso strategico di avere una comunicazione differente tra TV e web.

Sono arrivato a due teorie - una sensata e una buffa e cattiva, che condivido con voi :-)

La teoria sensata: mezzi diversi, utenza in un frame of mind diverso (nella TV è push, viene sorpresa dallo spot, ha in testa alte cose; sul web lo sta cercando, è pull, ha scelto di vederlo, è più centrata sulla comunicazione).

Quindi ci sta un versioning del contenuto per sfruttare al meglio le specificità dello strumento.

La teoria non sensata: sì, vabbé, però essere tanto raffinati da cambiare la musica (e pagare due set di diritti...)... boh.

E poi il fatto che sia impossibile (almeno a me) trovare online la versione con la musica che mi piace... curioso. E qui mi parte la teoria del complotto, del fail, del c'è qualcosa da nascondere, tanto cara alle folle che popolano i social :-P

Con un po' di ricerca, comunque, almeno l'informazione si trova: il brano musicale che accompagna la versione TV è "The Pusher" nella versione resa popolare dagli Steppenwolf, gruppo fondamentale nella storia del rock (qui trovate una decostruzione degli accordi per chitarra, se vi interessa:  http://www.guitaretab.com/s/steppenwolf/21881.html).

Una canzone che qualcuno di voi si ricorderà nel film Easy Rider.

Oh, oh. The Pusher è una canzone che parla di spacciatori, parla esplicitamente di droga:
"You know I've smoked a lot of grass
O' Lord, I've popped a lot of pills"

A questo punto posso farmi un film.

Il commercial viene proposto, approvato, girato, magari messo in onda.

Poi di colpo qualcuno si rende conto che Chanel si sta associando ad una storia di droga e di spaccio - ambiti che non sono esattamente coerenti con il DNA della marca.

Ormai è troppo tardi e troppo costoso cambiare lo spot in TV - magari anche in considerazione che la programmazione è breve (chi lo sa - è solo una mia fantasia, ok?); però almeno si può farlo sparire dalla rete e sostituirlo con una versione che non metta a rischio la marca... :-)

Bah, chissà come è andata, non lo sapremo mai - e probabilmente è tutta una fantasia della mia mente contorta da addetto ai lavori... che si è fatto influenzare da precedenti casi di relazione tra una marca e una droga (Euronics, per intenderci :-)

Però mi ha divertito fare questo fantamarketing. Non prendetemi troppo sul serio.

Prendetelo solo come scenario teoricamente possibile - per ricordarci che basta un attimo di disattenzione per andare a incasinarci con la marca. Dio (o il diavolo, a seconda di a chi credete) sta nei dettagli.

Ecco lo spot come lo vedete su YouTube; e sotto uno dei tanti video della canzone - tenete conto che il tizio che canta (John Kay - nome anagrafico Joachim Fritz Krauledat) è del 1944... :-)
Enjoy.



martedì, ottobre 15, 2013

Come si fa innovazione nel marketing. Il Caso Kit Kat & Android 4.4. E l'Ambient.

Questa è stata una cosa veramente innovativa.

Breve recap: come forse sapete, Android (il sistema operativo per gli smartphone sviluppato da Google), come tutti gli OS ogni tanto si rinnova.

E come tutte le nuove versioni, al di là del numero ufficiale, ha un nickname, un nome di progetto, che gli sviluppatori usano internamente ma che sempre più spesso poi diventa una sorta di sub-brand.

Nel caso di Android, si è sempre trattato di dolci e dolcetti. In ordine alfabetico. Infatti, la 1.5 si chiamava Cupcake, la 1.6 Donut e così via (sotto, la lista).

Adesso sta per arrivare (abbastanza attesa, visto anche che Android è la piattaforma più diffusa al mondo per gli smartphone, ben più di Apple) la versione 4.4 che dovrebbe avere nuove, fantastiche features (vedremo).

Come si chiamerà? KitKat. Sì, proprio come il famoso snack del break.
Un caso? Nemmeno per sogno.
Chiamatelo co-marketing.

Ecco la press release ufficiale di Nestlé:
http://www.nestle.com/media/newsandfeatures/google-nestle-announce-android-kitkat

Btw il lancio dovrebbe avvenire proprio in queste ore (sempre che non sia avvenuto già e io non me ne sia accorto...)


E la Nestlé sta sfruttando questa operazione alla grande.

Il sito è fighissimo: rilegge lo snack in termini tecnologici. Molto molto Geek. Fin quasi nerd :-)

Il che, per un prodotto su cui ormai non c'è più niente di nuovo da dire da tempo...



Poi, è chiaro, con un'idea così alle spalle, si possono fare un sacco di belle cose, come ad esempio quest'operazione, che metteva in palio un bel prodottino tecnologico... guardate il video e sorridete :-)






http://en.wikipedia.org/wiki/Android_version_history

2.3 Android 1.5 Cupcake (API level 3)
2.4 Android 1.6 Donut (API level 4)
2.5 Android 2.0 Eclair (API level 5)
2.6 Android 2.0.1 Eclair (API level 6)
2.7 Android 2.1 Eclair (API level 7)
2.8 Android 2.2–2.2.3 Froyo (API level 8)
2.9 Android 2.3–2.3.2 Gingerbread (API level 9)
2.10 Android 2.3.3–2.3.7 Gingerbread (API level 10)
2.11 Android 3.0 Honeycomb (API level 11)
2.12 Android 3.1 Honeycomb (API level 12)
2.13 Android 3.2 Honeycomb (API level 13)
2.14 Android 4.0–4.0.2 Ice Cream Sandwich (API level 14)
2.15 Android 4.0.3–4.0.4 Ice Cream Sandwich (API level 15)
2.16 Android 4.1 Jelly Bean (API level 16)
2.17 Android 4.2 Jelly Bean (API level 17)
2.18 Android 4.3 Jelly Bean (API level 18)
2.19 Android 4.4 KitKat (API level 19)

lunedì, ottobre 14, 2013

Buon Viaggio, Marco.


Solo questo.

Dovunque tu vada, porta un po' di prestigio.

Mi mancherà incontrarti in giro.

Bastardi. Meraviglia. :-) Morire di paura per il lancio del film. Telecinesi al bar.


Dov'è il limite tra la promozione pubblicitaria e l'omicidio premeditato?

Questa trovata di "ambient" o "ambush" ha rischiato di fare dei morti. 

E tutto per lanciare la nuova versione di Carrie (che ai nostri tempi era lo sguardo di Satana :-)

Classico esempio di "ci metto un botto di soldi per fare una cosa che coinvolgerà 10 persone dal vivo - la filmo bene e spero che la vedano 5 milioni di persone nel mondo".

E poi invece finisce che in 5 giorni la vedono oltre 31 milioni di persone. Apperò. Il terrorvertising funziona.

Comunque è una delle cose che mi è piaciute di più quest'anno, quindi il video va visto assolutamente :-)


venerdì, ottobre 11, 2013

Infografica: 120 Marketing Tactics per promuovere un blog

In diretta dalle Filippine (!) una corposa infografica piena di idee e spunti su come promuovere un Blog.

Molte cose sono scontate (per i non-beginner) ma qualche spunto interessante c'è per tutti.
Enjoy.

Dato che è una roba molto corposa - e non mi va di rubare a man bassa da siti di altri, vi metto il link da cui la potete vedere tutta: http://digitalphilippines.net/how-to-promote-your-blog/ e qui metto solo un assaggio...


giovedì, ottobre 10, 2013

Affascinante. Yahoo: la prima ricerca in 3D che si fa con le mani


Una intelligente sinergia tra una nobile attività a favore dei non vedenti e un'attività di autopromozione di quello che una volta era il portale più famoso del mondo...


E l'idea è di quelle affascinanti. Fatto a Tokyo. Per i bambini non vedenti (e ipovedenti).

Una macchina che, grazie al riconoscimento vocale, capisce cosa vuole il bambino. E ricrea - con una stampante 3D, l'oggetto. 

Così il bimbo può esplorarlo con le mani...

Guardate il video, assolutamente affascinante, bravi.


mercoledì, ottobre 09, 2013

Sono dei geni. Il sequel di Heineken Roulette

Cioè, sono bravi. Hanno dietro una marca che ci crede davvero e hanno dei budget veri.

Esattamente come qui da noi, giusto?

Comunque... ricorderete,  spero, l'operazione Heineken Roulette.

Gente pescata all'aeroporto, a cui veniva data l'opportunità di partire a caso... (se non l'avete visto, cliccate qui, documentatevi e poi ritornate a leggere).

Bene.
Adesso hanno fatto la fase 2.

Come sappiamo, è molto più difficile fare una buona fase 2 che una bella fase 1.
Qui ci sono riusciti.

Mettiamo il caso che uno abbia visto online, da qualche parte, il video di Heineken Roulette.
E supponiamo che abbia commentato, su un qualche social, che fosse capitato a lui, sarebbe partito...

Avete già capito.
Godetevi il video.


martedì, ottobre 08, 2013

Molto interessante. Walmart promuove gli imprenditori innovativi americani con un talent show online :-)

Chi conosce il mondo della grande distribuzione sa quanto sia difficile entrare con il proprio prodotto.

Non è sempre detto che accettino di vendere il tuo prodotto, dato che gli spazi sono alla fine limitati - e si lavora per massimizzare il rendimento del centimetro di scaffale.

Poi chiedono una tassa all'azienda per entrare. Poi negoziano duramente sui prezzi etc.

Ergo, spesso, per aziende nuove la Grande Distribuzione è vista a volte più come un nemico che un amico.

Walmart, la più grande catena d'America, ha invece lanciato un programma di marketing e comunicazione per promuovere gli imprenditori innovativi.

Concorso: "Get on the Shelf". Per certi versi non è dissimile da un X-Factor o forse più un "Millionaire". 

Per il secondo anno di fila, dopo una rigorosa selezione, la catena ha selezionato un certo numero di prodotti / imprenditori e ha dato loro visibilità attraverso una serie di video su YouTube (attualmente disponibile il primo e il secondo).

Qui gli imprenditori devono convincere una giuria aziendale della bontà della propria offerta. Ma è soprattutto il pubblico a decidere. 

I vincitori di ogni categoria - selezionati attraverso il numero di pre-ordini totalizzati per il proprio prodotto con questa iniziativa, avranno l'onore di vedere il proprio prodotto esposto sugli scaffali della più grande macchina di vendita (fisica) dei prodotti del mondo.

L'anno scorso, nella prima edizione, gli imprenditori partecipanti sono stati oltre 5.000 e i voti oltre un milione. Al momento, detto fra noi, le views dei due video disponibili non sono altissime, nell'ordine di qualche migliaio...

Da notare che si tratta di un'operazione sviluppata dal braccio digitale di Walmart che si chiama @WalmartLabs, quel'armata elettronica di cui qualche anno fa avevamo già parlato... ;-)

Coinvolgere il pubblico nella selezione, nelle decisioni relative all'assortimento - è una scelta per tagliare ulteriorimente costi e pericoli?

Abbassando i rischi, e scegliendo prodotti su cui il pubblico ha già dato preventivamente la propria disponibilità all'acquisto? Per ora mi sembra una intelligente operazione di comunicazione.

Ma un domani chissà... forse il futuro di quello che vedremo sugli scaffali dipenderà un po' più da noi.


Qualche approfondimento: