lunedì, settembre 30, 2013

Per trasparenza vi informo che...

Una cosetta, ma mi sembra giusto anticiparvela... Vodafone mi ha chiesto di partecipare al test della loro chiavetta 4G con Rete Sicura. 

Quindi in rete si parlerà / parlerò di questo test.
Adesso sapete perché. 

La cosa, detto fra noi mi interessa parecchio, avendo figli che si affacciano all'adolescenza. E so perfettamente quali casini potrebbero combinare... :-S Mi sa che se questa cosa funziona davvero bene, stacco l'accesso ADSL ai figli e li costringo a navigare attraverso questo approccio...  
Comunque poi vi racconto delle mie esperienze dirette sul servizio.

Nel frattempo potrebbero interessarvi un paio di link di approfondimento.


Rete Sicura anche per i più piccoli

http://storify.com/VodafoneIT/rete-sicura-di-vodafone

Furti d’identità: come difendersi


Il Video di Miley Cyrus è uno spottone della Nike?


Post leggerino del venerdì, che è stata una settimana pesante.

Se non avete lasciato il pianeta in questi ultimi mesi, avrete tutti ben presente Miley Cyrus, l'ex Hannah Montana - recentemente convertitasi al majala positioning; come ben espresso dal suo video agli MTV awards e al successivo videoclip in cui si esibisce completamente nuda su una palla da demolizione.

Il suo più recente video vuole essere un tributo all'indimenticabile Michael Jordan.


Se riuscite a staccare lo sguardo dai bellissimi occhi della nostra scandalosa (perchè fuma in TV) amica, noterete che nel video viene data grande prominenza alle scarpe indossate da Juicy J and Wiz Khalifa.

Dato che nulla è casuale, a me viene da pensare* ad una operazione di product placement all'interno del video.

Sull'operazione mi faccio due domande.
M.J. sarà stato avvisato? Ne avrà beneficiato? Dove sta il confine tra fare un tributo e usare a gratis la popolarità di qualcuno?

L'investimento in questo placement sarà efficace? E' ancora da considerarsi una forma unconventional o ormai passa senza nemmeno essere notata?

*(Aggiornamento: fonti autorevoli mi informano che non risulta sia un'iniziativa riconducibile a Nike... che comunque un impatto di qualche tipo ne avrà comunque... e resta valida la riflessione generale... ;-)

Sul video, ecco l'articolo di Mashable


sabato, settembre 28, 2013

Cosa vi siete persi questa settimana. Sul mio blog

Questa settimana ho fatto qualche post in più del solito. Ma c'era parecchio di cui parlare.
In effetti ho raccontato queste storie:

#epicfail gay Barilla: a chi giova?

Corso Formazione: Digital PR Academy (e insegno anch'io)


Pesantissimo:Fail Barilla, interviene Libero


Il #fail Barilla prende di colpo una nuova piega.

Libero, noto quotidiano di centro-destra (non particolarmente noto per la sua obiettività) Fa un titolone in prima pagina: "Barilla, la pasta della Libertà".

E spara bordate questa volta direttamente omofobe contro le corazzate omosex che bombardano la casta e pura Barilla.

(I maledetti frocioni che vogliono distruggere la famiglia e meno male che c'è Lui che la difende, insomma...*)

Questa è pesantissima. Nn invidio chi è adesso nel comitato di crisi dell'azienda.

Se passa l'associazione Barilla = destra, berlusconismo... le masse si mobilitano davvero (ahimè, molto di più che per altri temi, diciamo).

Possiamo dire che Libero ha regalato una bella mela avvelenata alla famiglia Barilla? Ripartiranno i nostalgici del "Boicotta il Biscione"?

Garofalo risponderà con uno spot pro Renzi?

Compreremo i cibi sulla base del loro orientamento politico?

* Il primo che si permette di citare questa frase fuori contesto gli faccio del male, intesi?

venerdì, settembre 27, 2013

#epicfail gay Barilla: a chi giova?



Dico la mia sul tema. Più che raccontarlo (immagino che lo conoscerete già tutti) cerco di trarne una lezione, riflessioni utili in generale a chi fa comunicazione.

Consentitemi di restare stretto sugli aspetti "tecnici", di comunicazione dell'evento. Sul fronte umano c'è già abbondantissimo materiale in rete.

E dico la mia a caldo, mentre gli avvenimenti sono ancora in corso. Quindi perdonatemi se mi sono perso dei pezzi.

I fatti. 
Scandalo: intervista di Guido Barilla alla Zanzara (il programma radio, btw, che più detesto). 

In cui ha parlato di gay (in Barilla non farebbero mai pubblicità con una famiglia gay, credono nella famiglia tradizionale, nella donna tradizionale... e i gay facciano quello che vogliono senza infastidire gli altri - senza disturbare gli altri; e se non vogliono mangiare la nostra pasta ne mangeranno un'altra).

E poi però si è schierato a favore del matrimonio omosessuale (ma contro le adozioni omosessuali)

Apriti cielo. 

Naturalmente, essendo il tema molto delicato, si scatena immediatamente la polemica e il #fail diventa sempre più #epic sui social - venendo ripreso ovviamente anche dai mass media (da cui era partito); ad esempio con questo articolo di Repubblica che chiaramente ridigerisce e riformula (o sintetizza?) le cose dette in stile più "giornalistico".

E si va rapidamente in testa nei Trending Topic di Twitter.

A questo punto si presta il fianco non solo a critiche ma anche a incursioni della concorrenza - che con grande stile, nella personificazione della pasta Garofalo, affonda il suo colpo su Facebook:

e chi, come Altea, che lo fa in modo mooolto diretto - andando in collisione frontale con il "Dove c'è Barilla, c'è casa". 

Da capire poi se qualcuno non si arrabbierà anche per questa pubblicità, che potrebbe essere vista come un bieco sfruttamento dei gay e del pasticciaccio Barilla... (vedi alla voce "paraculaggine" - anche se mi dicono che forse è una pubblicità fatta già qualche tempo fa...)

E qui, se permettete, finisco la cronaca, tanto la trovate ovunque. E nel mentre che scrivo chissà quante altre belle cose stanno succedendo.


Questo epicfail, è lecito domandarsi, farà realmente dei danni all'azienda? Beh, difficile dirlo. Occorrerà vedere l'andamento delle quote - e quelle non le vedremo mai, noi del pubblico.

Quelli che si scagliano tanto furiosamente contro Barilla… sono davvero consumatori del prodotto? 

Ho dei sospetti che un attivismo in rete sia in qualche modo legato a dimensioni culturali che si riflettono anche sui consumi - non so, sbaglierò ma vedo la pasta Barilla come un prodotto di fascia più bassa… quindi di lì non si perde quota, perché già non c'è.

La famiglia italiana, a fronte di queste dichiarazioni, boicotterà Barilla? Mah. In genere la gente ragiona con il portafoglio. Tanti sono già passati alle marche del supermercato, che costano meno. 

Altri, come me, comprano un paio di marche premium (tipo Garofalo) quando sono in promozione al supermercato - mi stocco per qualche mese e il divario di prezzo con Barilla si riduce molto sensibilmente, per un prodotto ovviamente organoletticamente superiore.

I gay boicotteranno Barilla? beh, questo è più probabile.

Certo è che, in un momento di mercato difficile, invitare i consumatori ad andarsene, se vogliono, rischia sempre di far scattare ragionamenti che sarebbe meglio non insinuare nella testa della gente. 

Fa brutto dire una cosa che suona come un "per quello che ce ne frega, potete anche andarvene da un altro". Indipendentemente che si parli a omo, eteri o bisessuali. Con la fatica che fanno le marche mass market ad essere inclusive…

Tra l'altro in un momento in cui Barilla deve anche confrontarsi con una insidiosa bufala che sostanzialmente dice che i loro prodotti sono cancerogeni.

In realtà potrebbero anche guadagnarci, dall'operazione. Se infatti qualcuno abbandona Barilla e va verso l'alto, cambiando marca, rischia di comprare comunque un prodotto di proprietà della Barilla… venduto con margini più elevati. Dato che Voiello è proprietà di Barilla. 

Quali lezioni trarre? Quali domandi porsi?

beh, secondo me:

1. Tutto comunica. Specialmente una persona che fa parte della famiglia proprietaria di un'azienda. E' ovvio che occorre essere consapevoli che ciò che si dice sarà diffuso alla popolazione rapidamente.

2. Se si va in una trasmissione in cui fanno di tutto per estrarre commenti, dichiarazioni controversial, in cui vivono su scandali che generano un audience morbosamente affezionata - occorre essere triplamente cauti. Sapendo che là fuori ci sono testate che non vedono l'ora di soffiare sul fuoco, anche reinterpretando cose dette per dare un tono un po' più piccante.

3. Quando si comunica è saggio darsi l'obiettivo di fare del bene alla propria marca. Portare business. Se necessario e opportuno prendendo posizioni, certo. Essendo controversial se è il caso. Ma se controversia deve essere, che sia pianificata e gestita.

4. In realtà, escludendo i gay era ovvio che si sarebbero scatenate polemiche, danno d'immagine, insulti e boicottaggi. Magari, l'abbiamo detto, che coinvolgono gente che già non consuma Barilla. Magari che non portano poi danni economici all'azienda.

5. Un conto possono essere le opinioni personali (e si dice "io"); un conto quelle aziendali (in cui si usa il "noi"). Se si usa il noi si parla a nome del management, dei quadri, dei dipendenti. E' l'azienda che prende posizione. E non sempre è saggio (o sensato, o giusto) che un azienda - che vive per fare profitto - prenda posizione su dinamiche umane e sociali.

E in questo momento è stata messa in difficoltà tutta l'azienda, con un affannoso mobilitarsi per cercare di affrontare quella che si è trasformata in una crisi di immagine su scala planetaria (ad es. : https://www.facebook.com/BarillaUS/posts/592044824175763)

Ma la vera domanda è: con un'iniziativa di questo genere  - e dico iniziativa perché penso che una persona di quel calibro pensi bene a quello che dice, rifiuto di immaginare che parli senza pensare alle conseguenze - ecco, con un 'iniziativa così, quale beneficio ci si poteva attendere per il business aziendale?

E quindi la vera considerazione è: Se vuoi fare una cosa che non vedi come possa avvantaggiarti ma che potrebbe in qualche maniera penalizzarti… ma chi te lo fa fare di prenderti questa gatta da pelare?



Approfondimento: qui uno storify sul caso, può essere interessante. Qui un altro storify.

giovedì, settembre 26, 2013

Corso Formazione: Digital PR Academy (e insegno anch'io)

Digital PR Academy 2013Segnalo il percorso di formazione che abbiamo organizzato in Digital PR - una serie di appuntamenti destinati a persone con livelli diversi di competenza, divisi in due filoni: Social Media e PR Internet.


I corsi sono tenuti da gente che fa questo lavoro... di mestiere. Sarò anch'io molto presente come docente :-)

Quindi la teoria è supplementata dal racconto della pratica quotidiana, di come si fanno davvero le cose, di come sono i progetti nella realtà della vita quotidiana. Parlando di cosa funziona davvero e cosa no, in barba a certe teorie che poi in pratica fanno fatica a scaricare i cavalli a terra :-)

Parlando di cosa sta arrivando e di come dobbiamo approcciare questo mondo, questo mercato. Quindi non solo le technicalities ma tutta la parte di pensiero strategico, di creatività.

I corsi (ve lo dico subito) sono a pagamento - dato che intendiamo fare una cosa seria e professionale, che quindi merita di essere remunerata; e che i corsi hanno un numero di posti limitati e sono riservati a persone che lavorano in aziende o organizzazioni.

Di seguito la comunicazione ufficiale, con i link per approfondimenti e informazioni (e vi potete anche scaricare la brochure):

Digital PR Academy propone una serie di corsi specializzati dedicati alle aziende per offrire approcci, strategie e strumenti per affrontare con efficacia e successo la comunicazione e il marketing online.

I corsi 2013 della Digital PR Academy sono rivolti ai professionisti della comunicazione e del marketing e sono organizzati su due aree: Internet PR e Social Media. 

Per ognuna delle due aree sono disponibili tre livelli: base, intermedio e avanzato. 

Calendario ottobre 2013

Internet PR:

Livello base – mezza giornata – 8 ottobre 
Livello intermedio – una giornata – 15 ottobre 
Livello avanzato – una giornata – 22 ottobre 


Social Media:

Livello base – mezza giornata – 8 ottobre 
Livello intermedio – una giornata – 17 ottobre 
Livello avanzato – una giornata – 24 ottobre 


Per approfondire: 

CORSI AD HOC...
Btw: Digital PR Academy offre anche corsi ad hoc su specifici settori o aree di comunicazione, secondo le specifiche esigenze del cliente. Se volete parlare di training ah hoc per voi, potete scrivere a info@digital-pr.it







Bravi. Pinterest comunica bene :-)

Mail arrivata venerdì per raccontarmi delle evoluzioni di Pinterest.
Bello.


mercoledì, settembre 25, 2013

Milka: il distributore con la catena (umana)


Le Vending Machine (o distributori automatici) sono di gran moda nella comunicazione unconventional, con Coca-cola certamente al primo posto.

Anche Milka si è buttata nella mischia, con un'idea innovativa. In Argentina. 

Con un pensiero basato sui rapporti umani, sull'aiuto fra sconosciuti etc etc.


E l'idea è quella dalla catena umana. Niente collaborazione, niente socializzazione, niente catena umana... niente prodotto.

Ecco il video:


Finalmente! I Social Media Spiegati al pubblico in modo efficace

:-)
Enjoy...


Grazie a Davide Alemani per la segnalazione :-)

Ne trovate una versione più grande ad esempio qui:
 http://www.mediabistro.com/alltwitter/files/2013/06/Social_Media_Explained4-800x457.png

martedì, settembre 24, 2013

ROFL, Star Trek: il teletrasporto al centro commerciale

Alla faccia della comunicazione non convenzionale.

Avete presente il teletrasporto di Star Trek? 
Quello che è forse uno dei simboli più iconici e pregnanti della saga interstellare?

Beh, se doveste promuovere il nuovo episodio, Star Trek Into Darkness, non sarebbe bello poterlo usare, magari offrendo teletrasporti gratuiti a un po' di gente come azione promozionale....?

Detto fatto.
Teletrasporto installato in un shopping mall inglese.
persone teletrasportate.
Wow effect garantito.

Con la collaborazione ovviamente di un illusionista e di un po' di magia.

Guardate il video, che merita (e poi spiega il trucco, alla fine; semplicissimo- fa se uno fa un po' di casino e non permette alla gente di pensare troppo, efficace :-) ).

Unico commento negativo: si è pensato in piccolo, è venuta fuori una cosa alla fine un po' cheap, mentre poteva essere molto più "wow". E l'effetto virale è tutto sommato limitato, con 1.8 milioni di views - si poteva fare di più...

Come nel caso di un altro teletrasporto, questa volta molto più funzionante... ricordate?


lunedì, settembre 23, 2013

Venite anche voi al Walk of Life, Milano, Domenica.


Do' il mio appoggio e parteciperò. Ci vediamo lì?
http://www.walkoflife.it


Walk of life è una manifestazione organizzata da Telethon in tutta Italia per portare sul territorio un forte messaggio di solidarietà, raccogliere sempre più fondi da destinare alla ricerca scientifica sulle malattie genetiche e dare una risposta concreta di cura a ogni persona che ne è affetta.

Puoi partecipare a Walk of Life iscrivendoti alla gara podistica competitiva di 10 km oppure alla corsa e alla passeggiata non competitiva di 5 o 3 km. Sei tappe, in programma dal 21 aprile al 29 settembre, a cui si aggiungono tante altre manifestazioni podistiche in tutta Italia che hanno scelto di gemellarsi con Telethon e le corse di chi, grazie al web e ai social media, potrà partecipare singolarmente a questa gara di solidarietà con un unico grande traguardo: la cura delle malattie genetiche.


http://www.socialmedianews.it/5-milano-il-capoluogo-lombardo-si-prepara-per-lultima-tappa-di-walk-of-life


Brillante uso di Foursquare. Vélib, Parigi, premia i suoi sindaci.


Foursquare resta, per certi versi, uno dei grandi misteri del digitale.

Io, per primo, sono sempre un po' perplesso sul come usarlo - visto che il tema dei rewards in cambio delle majorship sembra aver perso parecchia trazione (qualcuno lo usa ancora?)

Ogni tanto però qualcuno si inventa un modo intelligente di usare anche Foursquare - come in Francia, dove si è sfruttato il potenziale di gratificazione dello strumento, dove si è ringraziato il proprio pubblico, dove si è dato un tributo ai ciclisti.

In breve: a Parigi le biciclette pubbliche si chiamano Vélib.

E Vélib per festeggiare i propri migliori utenti (o fan) ha semplicemente deciso di dedicare, intitolare 15 delle sue stazioni di noleggio ai 15 major.

Se volete essere riduttivi, ci ha appiccicato sopra un accrocco con una coroncina con  il nome dell'utente più intenso, del major della stazione. 

Però qui è molto di più. A condizione che poi non rimanga una cosetta piccola piccola che nessuno sa e capisce.

Per questo fondamentale amplificarla, ad esempio usando Twitter. Il blog. Eccetera.






venerdì, settembre 20, 2013

5 consigli per usare bene Vine: Infografica

Vine sta diventando qualcosa in più di un giochino, riuscendo -se usato bene - ad aggiungere valore alle conversazioni, anche per le marche.

Anche se al momento ne prevale un uso divertente, giocoso, ironico, ci sono possibilità abbastanza ampie di uso - nonostante la brevità (ma non si sono forse scritti libri, a colpi di tweet?)

Ecco un'infografica carina che da' alcuni spunti di riflessione per un uso intelligente dello strumento :-)

La sintesi è:
1. Usare gli #hashtag
2. Creare video informativi
3. Occhio alla distribution strategy
4. Partire dalla Call to Action per creare contenuti
5. Siate creativi...

giovedì, settembre 19, 2013

OMG non posso credere sia vero. Ma lo è. (fine ma non finissimo)

Ehm. Mi rifiuto di dirvi cosa fa il prodotto, che si chiama Poo Purri.

Voglio attirare la vostra attenzione sullo spot.

L'insight su cui si basano il prodotto e la comunicazione direi che è solidissimo (cioè no, è gassoso).

Perché certe cose le ragazze non le fanno.

Guardate la lista delle varianti di prodotto e soprattutto il naming. Chapeau :-)

Lo spot va per la sua strada senza paura.

Questo e Dollar Shave club sono nuove frontiere della comunicazione televisive?

Vi allego entrambi gli spot, sono interessanti casi su cui riflettere. E lascio a voi decidere.
Poi giuro, per qualche altro mese non parlo più di pubblicità "tradizionale", ma alcune volte ci sta :-)

PS: prima di scrivere questo post, rifiutandomi di credere che non fosse un fake, sono andato a controllare su Amazon. Beh, il prodotto è listato ed è pure un top seller.

Quindi se è un'operazione fake, hanno coinvolto anche Amazon, che non è un'impresa da poco... (ma temo non lo sia: ho infatti effettuato un po' di ricerche ed ho trovato traccia di una causa che questi hanno intentato a un'azienda concorrente per imitazione servile...)




mercoledì, settembre 18, 2013

Pubblicità con gli attributi. (Quasi) Epico. Nike, advertising.

E poi ogni tanto ci ricordano che la pubblicità ha ancora molto da dire.
Ha ancora molte storie da raccontare. Emozioni da far provare.
Come in questo film, di Nike. Possibilities.
Advertising con i controcosi.


martedì, settembre 17, 2013

Il tavolo interattivo di McDonald's: NFC per cambiare l'esperienza del pasto

Per molte aziende si è da tempo rimescolato l'equilibrio tra prodotto ed experience.

In cui la scelta di consumo delle persone si sposta più per le emozioni, l'esperienza che provano che per il prodotto in se'.

Di qui una corsa del marketing ad arricchire, inegrare, diversificare l'esperienza d'uso del prodotto.

McDonald's in quest'ottica ha sviluppato un'interessante idea di materiale punto vendita: un tavolo NFC (a Singapore). 

L'idea è di permettere alla famiglia di interagire con i propri smartphone con il tavolo e per genitori e bimbi creare dei "mondi" interattivi con cui i piccini possono giocare.
Un po' "una famiglia che mangia e gioca insieme, resta insieme"...

La cosa intelligente è che non si è (ovviamente!) pensato a tavoli costosissimi con display interattivi; l'interazione, l'azione avviene sullo schermo dello smartphone che viene passato sul tavolo; sotto il tavolo ci sono una serie di tag NFC che innescano cose che succedono sul cellulare... 

Insomma, guardatevi il video che spiega meglio di quanto possa fare io.

L'unica cosa che mi chiedo è come abbiano risolto il problema delle ditate di maionese sullo smartphone nuovo di papà...


Dato che da più parti si sta parlando (dal punto di vista tecnologico) di morte dell'NFC  credo sia importante chiarire un punto. 

Quando sostengo che per questo tipo di applicazioni ci siano grosse opportunità di applicazione in campo marketing (e nella nostra vita) intendo che - siano esse NFC, blutooth o vodoo - a me non cambia niente. Magari a supportare questi tipi di comunicazione wireless sarà un'altra tecnologia, a me interessa l'aspetto marketing.

Nota 1: btw, trovo un po' curioso che si dia per morto NFC in concomitanza di una tecnologia nuova di Apple.... (che come spesso capita resta poi confinata agli iPhone - che sono molto meno diffusi dei cellulari Android... si veda questo link )  

Nota 2: Sulle previsioni di morte di piattaforme e applicazioni... : questo mio post di un po' di tempo fa

Nota 3: se vi interessa il tema NFC, fate una ricerca per "NFC" su questo blog per vedere altri esempi (così mi fate un po' di pageviews :-)

Avviso ai naviganti/disclamer / roba del genere: tenete presente che lavoro per un'agenzia che ha McDonald's tra i suoi clienti. Per trasparenza e correttezza vi informo (anche perché mi sa che ci sono obbligato da una qualche Policy aziendale :-) Sapevatevelo.

lunedì, settembre 16, 2013

Il #cocaina #fail di Euronics? NO! Era un hacker Cattivissimo


Una storia a sorpresa, un fatto reale che sembra un thriller.

Caso si direbbe da manuale di sciocchezza fatta nel gestire i Social. Non fosse che l'intreccio si infittisce.

I fatti: viene rilevata una nuova foto sulla pagina Facebook di Euronics. I lettori più attenti notano un mucchietto di polverina bianca e una banconota arrotolata, nella foto.

I soliti maligni si scatenano - accusando il Social Media Manager (o il relativo piccolo elfo operativo) di aver fatto una stupidaggine, un errore di leggerezza; si scatenano dicendo "adesso temete, tremate, la gente si scatenerà, vi metterà in croce, chiederà la vostra testa per propaganda alla droga..." o peggio ancora (sostanzialmente): "siete un po' pirla".

Reazione generalizzata: uno sbadiglio di noia. Vabbè, hanno fatto una scemenza, gli è scappata, piantiamola di definire #epic qualsiasi fail, altrimenti qui non si vive più.

Insomma, un grande candidato potenziale a essere un "non evento" (leggevo su un qualche libro giallo essere una trovata orientale, tipo che a uno scappa un iper borborigmo in una cena di lavoro, tutti fanno finta di niente, nessuno l'ha visto quindi non è mai successo, e la faccia è salva).

Invece colpo di scena: ci eravamo sbagliati tutti. Noi annoiati, i maligni che davano la colpa all'elfo.

E' stato un atto di criminalità informatica. Compare infatti sulla pagina Facebook di Euronics questo annuncio:


Quindi: 

1) un'hacker (lo stesso che ha massacrato Alpitur etc?) ha violato la pagina FB di  Euronics e, invece di fare un defacing, di fare casino, lanciare messaggi di rivolta, ha inserito una foto di sostanziale buon gusto ed eleganza, con una discreta, quasi casuale e inavvertibile presenza trasgressiva

2) L'azienda, a differenza di Alpitur riesce subito a reimpadronirsi della pagina ("rientrare in possesso" significa che il controllo l'avevano perso - ma quel pirla dell'hacker evidentemente era più incapace dell'azienda e si è fatto a sua volta riscippare le chiavi della pagina FB).

Cappa e spada.
Alla faccia di chi sostiene che i Social stanno diventando noiosi.

Un primo identikit dell'hacker
cocainomane che
ha attaccato la pagina
Facebook Euronics
Complimenti a Euronics per la bravura e l'intervento di contrasto alla criminalità informatica.
Il team antihacker che ha
prontamente recuperato
la pagina Facebook di Euronics
e ha rimosso la foto
truffaldinamente inserita

Una nota sul diario a tutti quelli ( in primis a Scandellari, da cui ho appreso la notizia)  che hanno pensato che l'azienda potesse sbagliare e pubblicare una foto men che adatta (che poi si sia fatta bucare una pagina FB... vabbè, son dettagli) e che sulla pagina di Euronics continuano a postare messaggi increduli e di indebito dileggio.

Meno male che l'azienda comprende e apprezza i messaggi di supporto del sottoscritto:







venerdì, settembre 13, 2013

Quando il Marketing cambia il nome alle città

"The frequently stolen
traffic sign
at the entrance to the
village of F--king."
Buon Venerdì 13 :-)

Stavo riflettendo al caso della birra Maes (ti regalo un barile di birra se di cognome fai Maes - e se non è così ti lascio cambiare cognome su Facebook) e al correlato caso di Perrier.

E mi è venuto in mente che nella  gloriosa storia del marketing ci sono stati alcuni casi in cui si è cercato (o si è voluto) intervenire sul nome di città ( normalmente piccole) a fini di promozione (o di auto promozione turistica).

Come nel caso probabilmente più famoso - quello di Clark, Texas - che ha accettato di cambiare il proprio nome in Dish, in onore di una compagnia di TV satellitare (approfondimento).

Ma c'è anche chi ha detto di no - e la città di Turkey, Texas, ha declinato la richiesta del PETA di cambiare nome durante la festa di Thanksgiving.

Così come Woodside ha rifiutato di cambiare nome in Sugardaddie.com (noto sito di incontri).

Altri tre casi significativi (presi di peso da Wikipedia):

Halfway, Oregon, became the first place to accept the money from a dot-com to change its name to match the web site "Half.com"

Topeka, Kansas, renamed itself Google, Kansas for the month of March 2010.

Richland, New Jersey briefly renamed itself "Mohito" in 2004 at the behest of the Bacardi company in honor of the mint grown at Delponte Farms, an essential ingredient in the drink.

Ci sono però anche casi in cui forse sarebbe un errore cambiare il nome, essendo forse questo l'unico elemento che connota e da' una ragione (stupida) per visitare il centro, come è probabilmente il caso di "F--king", in Austria* che sta però considerando il passo

Approfondimento: lista delle città che a un certo punto, per motivi loro, hanno cambiato nome:
http://en.wikipedia.org/wiki/List_of_city_name_changes

Altro approfondimento e qualche altro caso:
 http://mentalfloss.com/article/25021/7-towns-changed-their-names-and-4-almost-did

* Mi auto censuro non perchè bacchettone, ma perché conoscendo Google so che corro il rischio mi facciano casino, non essendo il mio un blog "per adulti" (mi è già capitato)

giovedì, settembre 12, 2013

Altro che social, qui ci vuole la coda


I social media, in quanto tools esclusivamente digitali e online forse hanno dei limiti insuperabili.

Forse la connessione dell'elettrone con la materia è la prossima grande frontiera.

In parte c'è un mondo di device indossabili che ci permetteranno di interagire con la realtà, augmentandola (e io già lo sostenevo anni fa :-)

Dall'altro forse sta per emergere una nuova classe di device che, sfruttando l'informatica, ci permetteranno di interagire con le persone che ci circondano fisicamente in modo diverso, comunicando in modo più ricco.

Su questo fronte osserviamo con attenzione questa proposta di coda indossabile, predisposta per la veicolazione di emozioni e stati d'animo - lavorando su nuovi fronti di comunicazione non verbale ed arricchita.

"Shippo" si indossa e si collega ad un'app che leggendo le nostre emozioni e stati d'animo (occorre indossare appostiti sensori) , fa assumere alla coda le posizioni appropriate - ovviamente l'app si occuperà anche di geolocalizzarci, condividere stati d'animo e luoghi che li influenzano sui social etc etc.

OK, ovvio: per ora è solo un concept (con evidenti ricadute, btw, anche su fronti delicatissimi come seduzione, attrazione... altro che cercare di capire se l'altro è interessato a noi cercando di capire la dilatazione delle pupille... coda ritta e orecchie appuntite sarebbero un dead giveaway...)

Ma per quanto?

A quando la prima applicazione da parte di un brand? Probabilmente fra non molto, la lezione l'abbiamo imparata: kitten rulez - e gattinizzarci (come dicevo venerdì a un brainstorming, è il futuro.  

Shippo è un'idea di Neurowear. Quelli che hanno inventato anche le orecchie feline da indossare - per esprimere le nostre emozioni.

Metto un paio di video qui sotto, per permettervi di approfondire il tema.





Approfondimenti:

http://kotaku.com/5945766/the-next-big-japanese-thing-cat-tails

http://www.huffingtonpost.co.uk/2013/04/26/shippo-the-japanese-human_n_3160460.html

http://newsfeed.time.com/2013/01/14/watch-japanese-inventor-makes-tail-for-humans-that-wags-if-youre-happy/

mercoledì, settembre 11, 2013

Il Cynar #Failcamp


Con colpevole ritardo, qualche riga su questa pregevole iniziativa (anche perché adesso è disponibile il video).

La storia: qualcuno di voi si ricorderà l'infortunio occorso a Cynar: nell'ambito di un'operazione di comunicazione, avevano chiesto alla gggente di user generare dei contenuti.

Piccolo problema: è stato omesso di adottare una moderazione (e censura) a prova di neutrone.

Risultato, come facilmente prevedibile la smartcrowd ha pubblicato la qualunque - e l'operazione è stata rettificata con un bulldozer (maggiori info... ad esempio qui)

Insomma il classico Epic Fail.

Qual'è stata la reazione dell'azienda? Beh molto intelligentemente l'hanno presa sportivamente - ed hanno organizzato il #failcamp

Una moderna tavola rotonda (insomma, un hangout) dove un panel di esperti e uno che c'entra poco (io) hanno dibattuto sul tema (con terrificanti problemi di audio all'inizio alla fine risolti).

Riflessioni sulla cosa: ne parlo  perché mi sembra pregevole la reazione dell'azienda.

Errori inevitabilmente se ne fanno.
Lodevole l'approccio di prendere una carriolata di umiltà e di dimostrare intelligenza riconoscendo l'errore, non facendone un dramma (anche perché non sono successe cose che abbiano danneggiato irreparabilmente / gravemente la marca).

Un po' di umorismo e... parliamone. Cerchiamo di capire. Dimostriamo apertura al dialogo e disponibilità alla critica costruttiva.

Tutte cose che possono fare un gran bene alla marca.

Per una accurata cronaca del failcamp, ecco lo storify di Mafe: http://mafedebaggis.it/dont-panic

Ecco il video del failcamp. Anzi i video: pensa sarete eccitati dal sapere che ne sono disponibili ben tre versioni: pillole, sintesi e il Director's Cut in versione integrale. I contenuti speciali sono sull'altro DVD.

Qui vi metto la versione in pillole. Raccomando di vedere almeno la sintesi perchè sono state dette cose interessanti:



Versione Integrale: https://www.youtube.com/watch?v=4PoavCLCRmc&feature=c4-overview&list=UUfCht5IE6SsiGA6t6-XI7fw

Sintesi (30 Minuti) : https://www.youtube.com/watch?v=0_4lTFp8FDo&list=UUfCht5IE6SsiGA6t6-XI7fw

Pillole: https://www.youtube.com/watch?v=6uid7IlFfMw&list=UUfCht5IE6SsiGA6t6-XI7fw

martedì, settembre 10, 2013

Internet: continua il calo degli utenti italiani?


Come ormai abitudine mensile di questo blog, ecco i nuovi dati Audiweb con l'aggiornamento mensile sui dati dell’uso di Internet in Italia (che presentano la stima dell’utilizzo di internet da parte degli italiani dai 2 anni in su che si collegano attraverso un computer da casa, ufficio e altri luoghi ) – visti con l’occhio del Digital Planner; includendo qualche commento e un po' di prospettiva storica - con una serie dei dati sull’anno che non trovate facilmente altrove ;-). 


Luglio: 27 milioni o 12,8 milioni?
Partiamo dal dato più grosso, quello che normalmente fa i titoloni.

Dai nuovi dati Audiweb sull’uso di internet da PC risultano 27 milioni gli italiani che si sono collegati a internet da un computer nel mese di luglio. 

A giugno 2013 erano 27,4 milioni gli utenti collegati a internet almeno una volta da PC. Continua quindi il calo (periodo estivo?) Infatti a maggio 2013 erano 28,5 milioni; ad aprile 2013 ne avevamo trovati 28,9 milioni. Il numero scende anche rispetto a Marzo: 29.3 milioni. A Febbraio erano 28,6 milioni gli utenti che avevano effettuato almeno un accesso a internet da computer; ma a Gennaio eravamo 29.6 milioni. 

Andando più indietro: Dicembre 2012 - 28.9 milioni, Novembre 2012 - 28,8. 29 Milioni a Ottobre e 28.7 di Settembre 2012. Ad Agosto 2012 eravamo 27.5 milioni. Luglio 2012 28 milioni, Giugno 28.3… (se poi volete farvi delle storiche più arretrate, fate un search su questo blog per “Audiweb” così recuperate i post precedenti e vi fate rapidamente una serie). 

Quanti italiani trovo online nel giorno medio?
A me sembra più interessante, rispetto al sapere quanti italiani si sono collegati almeno una volta, sapere quanti italiani trovo effettivamente in Rete nel giorno medio

A Luglio gli utenti sono 12,8 milioni . A Giugno ne abbiamo trovati 13,5 milioni, quindi sono spariti altri 700.000 utenti. A maggio la media è stata di 14.2 milioni. Ad Aprile 2013 l’audience era di 14,3 milioni di utenti. A Marzo 14,8 milioni. A Febbraio 2013 14,6, Gennaio 14.7 milioni dopo la notevole inchiodata a Dicembre (14.1 milioni). 

A Novembre 2012 14.7 milioni ma eravamo 14,8 milioni a Ottobre. Settembre 14.3 milioni e Agosto 11,7 milioni, a Luglio 13,3. A Giugno 14 milioni.

Quanto si sta online, ogni giorno?
Calo anche nel tempo dedicato al mezzo, calato a 1 ora e 17 minuti al giorno, contro i 1 ora e 20 minuti al giorno di Giugno; a Maggio hanno dedicato al mezzo in media 1 ora e 25 minuti; ad Aprile erano 1 ora e 28 minuti, a Marzo 1 ora e 29 e a Febbraio 1 ora e 27. 

1 Ora e 28 minuti a Gennaio, a Dicembre si è stati online in media per 1 ora e 25 minuti. A Novembre era 1 ora e 28 minuti al giorno, contro 1 Ora e 26' di Ottobre 2012. A Settembre la permanenza giornaliera in Rete era di 1 Ora e 23 minuti, rispetto a 1 ora e 21 minuti di Agosto, 1 ora e 19 minuti a Luglio, 1 ora e 20 minuti a Giugno (e qui i conti, se il calo fosse dovuto al periodo estivo, potrebbero tornare).

Di qui in poi incollo una sintesi della press release, che dice cose interessanti:

La popolazione online nel giorno medio a luglio è rappresentata da 7 milioni di uomini e 5,7 milioni di donne, con una predominanza di utenti tra i 35 e i 54 anni (6,2 milioni, il 48% degli utenti attivi nel giorno medio). 


Le fasce più giovani risultano meno rappresentate online ma continuano a presentare dati di consumo un po’ più elevati. Infatti, i 18-24enni, pur rappresentano solo il 10% degli utenti online, navigano in media da PC per 1 ora e 32 minuti consultando 143 pagine per persona, seguiti dai 25-34enni (il 19% degli utenti attivi nel giorno medio) che navigano per 1 ora e 26 minuti con 135 pagine viste.



Dai dati sulle abitudini di fruizione di internet da PC nel giorno medio risulta più attiva la seconda parte della giornata. Infatti, dalle ore 12:00 alle 21:00 si registrano i dati più significativi sia in termini di audience che di consumo, con 6,6 milioni di utenti online tra le 12:00 e le 15:00 con dati simili fino alle 18:00 – 21:00 in cui si contano 6,4 milioni di utenti online in media per circa mezz’ora.

Sintesi dei dati Audiweb Objects Video luglio 2013
In base ai dati di sintesi Audiweb Objects Video sulla fruizione dei contenuti video online dei siti degli editori iscritti al servizio, nel mese di luglio 2013 sono stati 5,4 milioni gli utenti che hanno visualizzato complessivamente 52 milioni di video, dedicando a questi contenuti 32 minuti e 41 secondi in media a persona.

Nel giorno medio si contano 1,7 milioni i video fruiti online sui siti rilevati, con 655 mila utenti che hanno dedicato alla visione dei contenuti video 8 minuti e 39 secondi in media per persona.






Audiweb Database presenta la stima dell’utilizzo effettivo di internet da parte degli Italiani dai 2 anni in su, che si sono collegati almeno una volta attraverso un computer da casa, ufficio o altri luoghi. In particolare, Audiweb Database contiene i dati quotidiani di navigazione sui siti degli editori iscritti ad Audiweb.

LEGENDA
Utenti attivi nel giorno medio (Reach Daily) = fruitori per almeno un secondo del mezzo nel giorno medio del periodo selezionato.
Utenti attivi (Reach) = fruitori per almeno un secondo del mezzo nell’intero periodo di durata della rilevazione.
Stream Views = uno “stream” è un flusso audio-video erogato via internet, uno “Stream View” rappresenta l’avvio della riproduzione del contenuto audio-video in conseguenza di una richiesta di un utente.

Popolazione: individui + 2 anni (per quanto riguarda gli individui +74 anni, si fa riferimento esclusivamente agli individui che vivono in nuclei familiari dove c'è almeno un componente tra gli 11-74 anni).

Audiweb

Audiweb è il soggetto realizzatore e distributore dei dati sulla audience online. Il suo obiettivo primario è fornire informazioni oggettive e imparziali al mercato, di carattere quantitativo e qualitativo, sulla fruizione del mezzo Internet e sui sistemi online utilizzando opportuni strumenti di rilevazione.

Audiweb è un Joint Industry Committee guidato dal Presidente Enrico Gasperini e composto da tutti gli operatori del mercato: Fedoweb, associazione degli editori online; UPA Utenti Pubblicità Associati, che rappresenta le aziende nazionali e multinazionali che investono in pubblicità; e Assap Servizi, l’azienda di servizi di AssoComunicazione, associazione delle agenzie e centri media operanti in Italia.