venerdì, agosto 30, 2013

Invidia. Essere un blogger negli US...

Andy Sernovitz, guru del WOM...

Venerdì. Post leggerino e retrospettivo.
Così, per far riflettere tutti quelli che pensano che i blogger non vedano l'ora di partecipare a qualsiasi schifezza di presentazione...

24 Hours at Sea on the USS Nimitz


On Friday, May 29, 2009, fourteen bloggers and “distinguished visitors” served a twenty-four hour tour of duty on the USS Nimitz. 

Accidenti, a me mai che mi invitino 24 ore su una portaerei. Ben che vada mi portano a bermi uno spumantino e a farmi raccontare delle magnifiche sorti e progressive della versione 2.2.4 di un qualche cosa...

giovedì, agosto 29, 2013

Vine 40 milioni e ricette user generated

Ridendo e scherzando, anche Vine sta prendendo il suo posto nel panorama degli strumenti di Marketing e Comunicazione.

Tanto per cominciare, Vine ha raggiunto i 40 milioni di utenti.

Poi, iniziano a vedersi, con una certa regolarità, progetti di comunicazione in cui Vine è utilizzato in modo sensato.

Ad esempio, un grande classico: il concorso per i filmati user-generated. Tipo di intervento ormai decotto e che non se lo fila più nessuno... ma con l'incentivo della novità del mezzo forse riprende una vampata di interesse.

Lo sta facendo la società assicurativa John Lewis che - prendendo spunto dal fatto che la sua campagna pubblicitaria TV è realizzata in stop-motion - ha invitato il pubblico a proporre le proprie proposte realizzate con Vine.

In sostanza il buon vecchio "il nostro spot, prova a rifarlo tu, che vediamo se ti viene meglio a te - dilettante improvvisato - che a noi coi pacchi di euro investiti a far lavorare dei professionisti".


Ecco lo spot:




I risultati degli sforzi (modesti) degli utenti potete vederli sul minisito 'What Matters'.

L'hashtag per Twitter è #WhatMattersMost
Miei post precedenti sul tema:

Il primissimo spot con Twitter Vine. Beh, si, però...



mercoledì, agosto 28, 2013

Sex sells, anche al maschile? E offende un milione di mamme?

Ieri parlavamo di acchiappo mobile per il deodorante; oggi torniamo sul tema dell'uso del sesso come strumento di vendita ma - in ottica bipartisan - oggi l'idea è quella di mirare al maschio e non alla femmina. O forse viceversa.

La strategia è una di quelle più antiche del mondo: se hai poco da dire sul prodotto, lavora sugli intangibili. E sugli appetiti sessuali.

In effetti, sui condimenti per insalate e piatti cucinati (che all'estero sono un mercato ben più coplesso del nostro) in fondo c'è pochino da dire. E quindi Kraft ha pensato bene di buttarla sul gnoccolone palestrato. Un po' modello Coca Light (ricordate?).

Anche perchè c'è un tocco di italianità nel prodotto (all'americana, ofc) e "Italians do it better", no?

Se vi piace il genere, rifatevi gli occhi con il figone (poi va a gusti) di Get Me Zesty dove, oltre al "ricettario" che accompagna l'uso dei prodotti, potrete godervi gli spot del topolone che cucina (si fa per dire), inviare degli Zestygram e partecipare a un concorso (si vince una lezione di cucina con il bonazzo).

Ecco anche la pagina Facebook:
 https://www.facebook.com/KraftDressing

E Twitter: https://twitter.com/TheZestyGuy

Non è però tutto oro quello che luccica, sia esso un bel tartarugone sulla pancia.
La campagna ha infatti causato non poche polemiche e critiche per l'eccessiva sessualizzazione della comunicazione.

Se vi interessa il tema, leggete:
http://www.huffingtonpost.com/2013/06/14/kraft-zesty-dressing-ad_n_3441805.html

o questo, che racconta della posizione delle famiglie americane cristianamente conservative

Ecco un video di Get Zesty, così vi fate un'idea:



E, per reference, il mitico spot della Diet Coke...



martedì, agosto 27, 2013

Operazione sexy di Lynx: mobile app per l'acchiappo


Ennesima operazione di Lynx (che sarebbe poi Axe) che prosegue imperterrita sul suo posizionamento (sex sells, e vi sfido a dimostrare il contrario).

Questa volta l'idea è di una mobile app fatta apposta per i festoni estivi (vi posto la cosa a fine vacanze perché sono Bastard Inside). La sua specificità è di adottare un approccio di gamification per un task così noioso e pesante come quello di acchiappare procaci fanciulle ( in effetti ci mancava proprio).

Notevole il traduttore per aiutare lo stabilirsi di relazioni internazionali (un po' alla due gusti is megl che one) anche se sfidarvi a chiedere ad una sconosciuta di spalmarvi della crema solare sui glutei sembra potenzialmente poter innescare crisi fra nazioni e culture.





Qualche link a post per azioni precedenti di Lynx:


Lynx (Axe): la festa per la fine del mondo :-)



lunedì, agosto 26, 2013

Il ritorno della TV (e non solo in UK); i teen escono dalle stanze e tornano in salotto


Una delle tante bufale ideologiche scatenate dall'arrivo di Internet, che per molti anni ci sono state rifilate da giornalisti di serie C, digital ideologi e web-people non credenti all'utilità dei numeri per capire la realtà, mostra sempre di più le sue crepe.

Sto parlando del fenomeno "Internet uccide la TV". E, se volete, del più recente "La TV resta il mezzo principale ma non la guarderemo più sui televisori ma solo su altri device (mobili)"

TV e Web si sono rivelate cose diverse, usate in modo diverso per fare cose diverse. Anche se spesso... contemporaneamente. 

Il fenomeno che infatti si vede bene, è l'uso contemporaneo di attività web mentre si è davanti alla TV;  per amplificare ed arricchire la fruizione del programma TV (tenete duro, tra un po' ricomincia X-Factor e ci scateneremo su Twitter) o per fare altro - socializzare ad esempio - mentre si tiene la TV in sottofondo.

La cosa non è solo italiana: colgo l'occasione di questo report di Ofcom (UK) che dice che le famiglie inglesi, mai come oggi, hanno guardato la TV insieme, ma...

Communications regulator Ofcom said 91% of adults watched their main TV set once a week - up from 88% in 2002 - but their attention may be distracted.

It said the popularity of smartphones and tablets was taking teens out of bedrooms back into family rooms.

(fonte: http://www.bbc.co.uk/news/technology-23521277 è interessante. Potete anche leggere questo: 

The average UK household owns more than three devices capable of connecting to the internet, with one in five homes having more than six.

In contrast to the proliferation of mobile devices, the number of televisions we own is steadily decreasing.

Trovo significativo il fenomeno di riunione della famiglia, con i teens che ritornano al salotto per condividere programmi televisivi coi genitori.

Per l'Italia mi limito a ricitare questo articolo di Nielsen: 

Il consumatore a 360°: cosa ama guardare e cosa preferisce acquistare? 
con un aumento delle audience TV del 17% nel 2012 (complice la crisi e il calo di reddito disponibile...)


Insomma, con la TV dovremo farci ancora i conti per un bel po'. 

Anche sul grande schermo di casa, nn solo su tablet e smartphone. 

E quando arriverà il tanto atteso miglioramento della situazione economica, dovremo farci i conti anche in termini di investimenti in comunicazione - vedi alla voce (il tanto vituperato) TV advertising... 

Anche se ormai i buoi sono scappati dalla stalla e digital e social hanno preso una vita propria, anche se lo spostamento dei budget (spesso per puro opportunismo economico) ha creato dei nuovi modelli di comunicazione... niente sarà più come prima, ma è da pazzi pensare che a fronte di una crescita degli occhi parcheggiati davanti alla TV il mezzo venga abbandonato dagli inserzionisti.

Si potrebbe rispondere: guardano la TV, ma non la pubblicità, che non funziona più.
Beh, su questo fronte le (grandi) aziende non sono sceme ed hanno un'esperienza consolidata di decenni di analisi e pianificazione.

Nel momento in cui davvero si vedesse una totale inefficienza economica dell'adv TV, il problema si risolverebbe da solo, con la morte della TV generalista. E per vedere un po' di televisione, non ci resterebbe che passare a pagamento, con Sky o con Premium, pagando tariffe ben più alte delle attuali, se venisse a mancare il sussidio degli inserzionisti al nostro divertimento, alla nostra informazione televisiva.

venerdì, agosto 02, 2013

giovedì, agosto 01, 2013

Honda usa Vine per entrare a gamba tesa nelle conversazioni. Marketing in Real Time

Hmmm.
Mumble mumble.

Entrare, su Twitter, nelle conversazioni da parte di un'azienda è cosa delicata.

Da un lato ha senso cogliere opportunità e dare risposte / servizio.

Dall'altro c'è un'opportunità nell'entrare nelle conversazioni per dire qualcosa di sagace e divertente, contribuisce alla costruizione della marca.

Dall'altro ancora c'è il rischio che le persone si risentano dell'intrusione - molti ritengono che gli spazi social siano territori propri, in cui le marche non dovrebbero entrare (ok, con tutta una serie di sfumature di posizione).

Nel caso specifico, qui la marca sembra essersi messa in agguato, volteggiando come un avvoltoio in attesa di un pretesto. Ed ha risposto sviluppando e pubblicando dei brevi Vine.


Le opinioni su questo approccio possono essere discordanti, ma ha senso guardarci dentro e rifletterci.


Vedi alla voce Real-Time Marketing, Marketing in diretta.

"The videos will be filmed and uploaded on the same day and customized to each user's feedback. "If a user mentions needing a new car to pick up a pizza, that Vine video response may feature a Honda dealer offering a great deal … with a mouth full of pepperoni," Susie Rossick, a senior manager at Honda, said in a statement."

Ed è proprio questo, oltre all'uso di Vine, lo spunto per il post.

Forme di comunicazione (più che di Marketing, se vogliamo essere terminologicamente corretti) che presumono una reazione immediata a problemi ma soprattutto opportunità.
Una capacità decisionale istantanea. Un'organizzazione del lavoro diversa

La possibilità di intervenire a botta calda, sorprendendo e forse deliziando i clienti
Si veda anche il ben noto caso di Oreo e del Blackout al Superbowl




Approfondimento: http://mashable.com/2013/07/15/honda-vine-campaign/