mercoledì, gennaio 18, 2012

Il tassista più 2.0 che c'è :-) Complimenti


Se da noi i tassisti pensano solo al problema di combattere la liberalizzazione, altrove (a Chicago) un loro collega si chiede invece come fare più business.

Dando più servizio ai clienti e usando le tecnologie. Intervenendo in qualche modo sul modello di business.

Cosa fa, il nostro amico @ChicagoCabbie:

- Posta su Tweet la posizione, la sua disponibilità... e le offerte speciali del giorno (sconti per certi percorsi...) ma solo a chi lo segue sui social

- Regala la connessione a Internet in macchina, con un suo WiFi interno

- E prenotabile contattandolo sui Social

- Si può vedere dov'è grazie alla geolocalizzazione riportata sulle mappe attraverso più di un servizio di friend-location (da Fourquare in poi)

- Su twitter da anche indicazioni ai followers delle condizioni del traffico, di semafori rotti e problemi, del meteo...

- Ti avvisa via SMS (o mail, social, quel che volete) quando sta per arrivare

E poi ha anche il suo sito, of course: http://www.mychicagocabbie.com/myChicagoCabbie/Home.html

Risultato: più del 90% del suo business è repeat business. I clienti non chiamano un taxi qualsiasi - chiamano lui, magari aspettando un po' di più o programmandosi con lui in anticipo. O contattandolo su Twitter per chiedergli dov'è...

Mi sembra un esempio da studiare, non solo per i tassisti ma per molte altre categorie professionali. E anche le aziende hanno qualcosa da imparare da questo tassista, che come strategia di marketing digitale ha parecchio da insegnare :-)

Leggete questo articolo che va più nei dettagli:


 


5 commenti:

Zeno T. ha detto...

Bravissimo il tassista. Può essere che sconti l'effetto Uber, un nuovo servizio di NCC (taxi privati, diciamo) haut de gamme, attivo proprio sulla città di Chicago.
Ciao,
Zeno

Simone Ramaccini ha detto...

Potenza del digitale. Bravo Bravo!

Anonimo ha detto...

adesso i suoi clienti sono dei "follower" IRL :D

sergiomande ha detto...

interessante e decisamente sveglio il tipo ;-)

in realtà su taxi e servizi location based c'è anche chi a parte Uber ci ha pesantemente investito in quel di Londra http://media-blur.com/2011/12/18/taxi-please/

saluti

Zeno T. ha detto...

Grazie Sergiomande, interessante