mercoledì, agosto 31, 2011

Vino: 7 peccati capitali

Un piccolo fuori tema rispetto al focus del mio blog.... per tutti gli amici appassionati di vino (e di packaging).


http://www.sietepecados.org/

Magari da bere con questi sette bicchieri:

http://latrola.net/blok/7-copas-de-vino-7-pecados-capitales




Trasforma lo snack in un videogioco: Cadbury


Ammesso e non concesso che le persone vogliano davvero "interagire" con i prodotti (e di questo parlerò in un mio prossimo articolo), allora questo è un buon esempio.

Cadbury, notissima azienda di confectionery e snack ha utilizzato un software di realtà virtuale (Blippar) per trasformare le proprie barrette in giochi per lo smartphone, in un classico esempio di Geek Advertising.

Vista la voglia di giocare (quella sì, incontestabile) delle persone - ben dimostrata in ultimo da prodotti come Angry Birds, tanto per fare un esempio - ha molto senso affrontare la strada dell'advergaming o se volete fare più i fighi, della Gamification.

La domanda è: che impatto ha giocare con una barretta di cioccolato sul business della detta baretta? Un effetto di branding? Di creazione di simpatia e quindi in un qualche modo, di preferenza, esclusività del consumo, di una maggiore frequenza di acquisto....? 
Vale la pena di fare questa operazione sperando che qualcuno acquisti qualche barretta che altrimenti non avrebbe comprato, per il puro gusto di provare i vari giochini?

Di certo il mantra che ci ripetiamo da decenni è che più tempo la gente passa con gli occhi e la testa sul nostro prodotto, meglio è per il business. 

D'altra parte, visti anche i budget, sicuramente non paragonabili a quelli dell'adv, fare un po' di sperimentazione, buttare un po' il cuore oltre l'ostacolo e fare un po' di stranezze può essere una buona idea, anche dal punto di vista business. Se vogliamo, definiamola "creatività".

Anche perché le sorprese, per definizione, non si sa mai da dove possono venire.

martedì, agosto 30, 2011

Victoria's Secret e il QR Code sexy

Ho deciso che questa, per il mio blog, sarà la settimana del QR Code, o qualcosa del genere.
Oggi un bell'esempio, proveniente dalla Miami Ad School per Victoria's Secret.
Come dire, evocativo.




Audiweb: dati utenti Internet italiani a Giugno 2011


Dati sulla diffusione dell'online in Italia e i dati di audience del mese di Giugno 2011 da Audiweb: ecco il solito e consueto aggiornamento, con qualche commento e un po' di prospettiva storica.

Sono 35 milioni gli italiani che hanno a disposizione un qualche tipo di collegamento ad Internet, pari al 73% della popolazione tra gli 11 e i 74 anni, con una crescita del 7,5%. Ma non vuol dire che questi lo usino: gli user veri sono molto meno.

Infatti a Giugno 2011 abbiamo 26,2 milioni di Italiani, dai 2 anni in su, che hanno navigato almeno una volta usando un PC. Rispetto a Maggio 2011 abbiamo un calo di 600.000 utenti, dato che erano 26.8 milioni. Ad Aprile erano 26.6 contro circa 26 milioni scarsi a Marzo 2011. A Febbraio erano 25.4 milioni, 25.8 milioni a Gennaio e 25 a Dicembre 2010.  
Rispetto a Giugno 2010 la crescita è del 10.4%.

Il 62,3% delle famiglie italiane - 13,2 milioni - dichiara di avere un collegamento a internet da casa, con un incremento dell’11,3% su base annua

Nel giorno medio risultano online 13 milioni di utenti attivi, 1,3 milioni in più rispetto all’anno scorso (+11%). A Maggio 2011 erano 13,2 milioni , 13 milioni a Aprile 2011,a Marzo erano 13.3 milioni, a Febbraio 12,8 milioni, 12,6 a Gennaio, 12 milioni a dicembre 2010, 12,6 a Novembre 2010 (se poi volete farvi delle storiche più arretrate, fate un search su questo blog per “Audiweb” così recuperate i post precedenti e vi fate rapidamente una serie).

A Maggio 2011 hanno consultato 146 pagine trascorrendo in media 1 ora e 19 minuti al giorno per persona. A Giugno erano 1 ora e 17 minuti al giorno, a Aprile era 1 ora e 18', a Marzo era 1 ora e 24' al giorno, 1h 37’ a Febbraio, a Gennaio era 1h 40’.

Hanno visto a Maggio 155 pagine per persona, ad Aprile erano 158, a Marzo erano 174 pagine mentre erano in media 202 a Febbraio, a Gennaio 201 e a Dicembre 2010 erano 183.
C’è quindi un trend di calo nel numero di pagine viste e nel tempo passato in Rete.

In forte crescita l’accesso da mobile, +73,7% in un anno; con 8,3 milioni di Italiani che dichiarano di avere un cellulare con connessione a internet (e di questi un 63% ha acceduto alla Rete in qualche modo dal terminale mobile)

Di qui in poi sostanzialmente copio e incollo la press release - che scaricate da audiweb.it .

“Sono online nel giorno medio 5,8 milioni di donne (il 21,2% delle donne italiane dai 2 anni in su) e 7,2 milioni di uomini (il 26,3% degli uomini italiani dai 2 anni in su), con livelli di penetrazione più alti nella fascia d’età tra i 35 e i 54 anni (6 milioni, il 32,8% della popolazione della fascia d’età considerata) e tra i 25 e i 34 anni (2,7 milioni, il 35% della fascia d’età considerata).
Gli utenti attivi nel giorno medio tra i 18 e i 24 anni (1,3 milioni, il 30,5% della popolazione di riferimento) trascorrono più tempo in assoluto online, registrando 1 ora e 33 minuti di tempo speso nella navigazione e consultando in media 173 pagine per persona.

Il 65,2% delle famiglie con accesso a internet da casa dichiara di disporre di un collegamento veloce via ADSL/fibra ottica (8,6 milioni di famiglie con almeno un componente fino a 74 anni), con un abbonamento flat nel 94,9% dei casi (corrispondente a 8 milioni di famiglie con accesso via ADSL/fibra ottica).
Risulta, inoltre, particolarmente rilevante anche l’accesso attraverso le chiavette internet, che registra una crescita del 21,3% nell’ultimo anno (3,4 milioni di famiglie con accesso, il 25,6% dei casi).

Per quanto riguarda più in dettaglio l’accesso individuale, risulta che gli Italiani che possono accedere alla Rete da almeno uno dei luoghi considerati dalla ricerca (casa, ufficio, luogo di studio o altri luoghi in generale), attraverso pc o mobile, sono 35 milioni, pari al 72,8% della popolazione tra gli 11 e i 74 anni, con una crescita del 7,5% su base annua.

Dichiarano di avere un accesso a internet da qualsiasi luogo e strumento il 74,9% degli uominie il 70,8% delle donne; in particolare i giovani tra gli 11 e i 17 anni (88,2% degli individui in questa fascia d’età), tra i 18 e i 34 anni (87,9%) e nella fascia più matura tra i 35 e i 54 anni (80,7%), di tutte le aree geografiche d’Italia con livelli di concentrazione simili nel Nord e nel Centro (circa 76%) ad eccezione dell’area Sud e Isole che presenta una percentuale più contenuta (67,5%).
Internet è principalmente tra i laureati (97,5%), tra gli imprenditori e liberi professionisti (97,3%),tra i dirigenti, quadri e docenti universitari (97%), tra gli impiegati e gli insegnanti (94,5%) e, soprattutto, tra gli studenti universitari (99,3% dei casi).
Analizzando indettaglio i luoghi e gli strumenti di accesso alla rete, rispetto al mese di giugno dello scorso anno si riscontra un incremento del 10,5% degli individui con accesso da pc da casa, con 33 milioni di Italiani nella fascia considerata dalla ricerca (pari al 68,6% dei casi).
Cresce del 10,3% l’accesso da altri luoghi come biblioteche/internet point e restano sostanzialmente in linea, rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, l’accesso da luogo di lavoro/ufficio, che registra una crescita del 4,9% (con 9,2 milioni di italiani occupati, il 40,5% dei casi) e l’accesso da luogo di studio, che registra un incremento del 3,2% (con 3 milioni di Italiani, pari al 6,5% dei casi).

Continua la crescita della disponibilità di accesso da mobile, che, con 8,3 milioni di Italiani che dichiarano di avere un cellulare con connessione a internet, aumenta del 73,7% in un anno e del 13,2% solo nell’ultimo trimestre.
Indagando sulle attività effettuate attraverso il cellulare, risulta che il 63% di coloro che hanno un cellulare con accesso a internet dichiara di aver fatto almeno una delle attività legate alla navigazione su internet. Tra le attività più citate: navigare su internet (per il 52% dei casi), inviare/ricevere e-mail (il 28,6% dei casi), consultare motori di ricerca (il 28% dei casi), accedere ai social network (il 26,1%). Quote comprese tra il 10% e il 20% risultano per altre attività come scaricare applicazioni, consultare itinerari, mappe, il meteo, consultare siti di news, guardare video online, scaricare musica.
Chi può accedere a internet da cellulare dichiara di sostenere una spesa mensile dai 16 ai 30 euro nel 38,7% e di oltre 30 euro nel 26,5% dei casi per i servizi di telefonia mobile.

lunedì, agosto 29, 2011

Samsung: un bel caso di Customer Care :-)


Dato che sui Social e sulla Rete siamo tutti prontissimi ad invocare l'apocalisse e la morte delle aziende che non ci trattano più che bene, sputtanandole a livello globale, mi pare triplamente importante riportare i casi in cui invece le aziende incontrano o superano le aspettative.

Anche perchè un conto è la comunicazione e il marketing, un conto è il delivery che si confronta con la nostra social cattiveria. E magari questo mio post potrà servire a qualcuno con problemi analoghi.

Nello specifico, ecco il caso in cui Samsung ha superato le mie aspettative.

Durante una gita in montagna, scarligo* violentemente su un sentiero, sfracellandomi di peso sul mio amato Nexus S. Risultato: uno schermo rotto e una certa incazzatura, dato che l'ho comprato da poco e ci ho speso anche dei bei soldi (li vale, è un cellulare di cui sono soddisfattissimo).

Mi immagino già conti astronomici per la riparazione, quindi chiedo supporto alla mia rete sociale - che però non arriva oltre a suggerirmi di provare i negozi cinesi di via Paolo Sarpi, noti per sostituire gli schermi dell'iPhone a prezzi competitivi.

Mi rassegno a passare per le vie "ufficiali", temendo già di infilarmi nei soliti disservizi e casini cui siamo abituati. Cerco su Google "assistenza cellulari Samsung". Dal sito ufficiale Samsung (un po' nascosto per la verità) trovo il link al "Future Service".

Ci vado. Posso fare il preventivo online. 90 Euro + IVA. Ma sarà corretto, questo preventivo? comunque inserisco il mio CAP e trovo un centro assistenza dietro a casa, dove mi reco con il prodotto. Il personale rifà il preventivo…usando lo stesso sito che ho usato io e riconferma i 90 Euro. Lascio il prodotto il 22 Luglio, un venerdì sera.

Purtroppo ci sono le vacanze di mezzo, quindi parto, ma seguo da remoto l'avanzamento dei lavori - ecco la timing:

22/07/2011 Apertura richiesta di intervento
26/07/2011 Spedizione verso Centro di Assistenza tecnica
27/07/2011 Ricezione da parte del Centro di Assistenza tecnica
10/08/2011 Fuori garanzia
11/08/2011 Chiusura intervento e spedizione verso il Samsung City Point

Al ritorno dalle vacanze, ritrovo il cellulare riparato con il suo bello schermo nuovo. E, accidenti, l'aggiornamento del software :-(
Io odio che mi tocchino il software dei miei dispositivi, sono grande abbastanza da decidere cosa voglio aggiornare e cosa no (e, btw, essendo il Nexus il telefono "ufficiale" di Google, l'aggiornamento all'ultima versione di Android è sempre garantita).

Risultato: telefono rasato a zero dal punto di vsita software, sparite tutte le app che avevo installato.
Fortunatamente Android è intelligente anche da questo punto di vista: dal Mac accedo all'Android Market, mi loggo, vedo le applicazioni che avevo installato sul cellulare e con un clic a testa le reinstallo. Una decina di minuti e ho riportato il Nexus allo stato in cui l'avevo lasciato.

Come dire, temevo molto peggio :-)

Il che significa che in questi anni siamo stati abituati proprio male dalle aziende; e che va riconosciuto a Samsung di essersi saputa organizzare.

Btw, mi sono reso conto da poco che Samsung è il principale fornitore di elettronica di casa Venturini, seguito da Apple. E anche Apple mi ha fatto provare una bella emozione, ultimamente: Quando il mio primo iPad si è fulminato, ho avuto rapidamente un appuntamento al Genius Bar, cui sia io che loro siamo stati puntali. Dopo aver constatato con sorpresa che il mio iPad si era "grinciato" in maniera sorprendentemente violenta, me ne hanno rilasciato uno nuovo sul campo, senza complicazioni e perdite di tempo.

Nel mio caso, a quanto pare, c'è sovrapposizione tra brand preference e servizio al cliente...

(* Scarligare: «sdrucciolare, scivolare», italianizzazione del mil. scarligà)