sabato, luglio 09, 2011

Unconventional con minatori (i 3 nani) e gli operai...


Sabato d'estate, tempo di post divertenti.

Segnalo un'operazione di ambush/viral decisamente... unconventional.

Intanto perché supporta prodotti decisamente atipici per queste tecniche di comunicazione: scarpe antinfortunistiche.

Poi perché va a operare su un territorio (il Trevigiano) lontanissimo da quelle culture urbane in qualche modo già aperte e sensibilizzate a modi di comunicare unconventional, amplificando il senso di spaesamento negli spettatori.

Poi perché è una scommessa in termini di amplificazione mediatica: l'operazione ad occhio e croce è stata vista da una quindicina di persone dal vivo (se si ragionasse in termini di costi/contatto....) e ci si gioca il successo su una amplificazione mediatica attraverso YouTube (altra scommessa è la coerenza di  YouTube con il target di prodotto).

Al momento il video ha totalizzato in qualche giorno circa 300 visioni, ma c'è sempre la coda lunga... e se le views fossero tutte in target e si fossero tramutate in acquisti già sarebbe un risultato da non buttare.

Per finire, mi hanno fatto pervenire un minimo di background/spiegazione di contesto, che è un addendum interessante per valutare l'operazione e rendere più didattico il post sul mio blog ;-)

Godetevi il filmaggio (e il caldo).


Segue il documento strategico, che riproduco integralmente:
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Domanda: come un lavoratore sceglie le sue scarpe da lavoro?
Risposta: devono proteggermi, devono essere adatte al mio lavoro.

E poi? Basta?
No, secondo Base Protection una scarpa da lavoro deve essere anche comoda e bella.
Nel mare magnum di scarponi pesanti e massicci si fa strada una nuova concezione del lavoro che può e deve essere meno faticoso, più umano, più bello.

Sembra una favola, invece è una scarpa in carne ed ossa, anzi, in fibra di carbonio e silicone. Leggera, comoda, defaticante e ovviamente super sicura.
Dobbiamo assolutamente farla arrivare ai lavoratori, fagliela vedere, toccare, sognare.

Ma come? Come entrare in contatto con il target? Come stimolare il drive to, ossia la spinta del consumatore ad andare incontro al brand?

Dopo riunioni, obiezioni, brain storming ed esplosioni di creatività, il dado è tratto.
La comunicazione sarà unconventional:

Durante una tranquilla pausa pranzo, avviene un evento inaspettato.
Tre simpatici nanetti, con ai piedi le scarpe Base Protection e la collaborazione di Biancaneve, fanno la loro apparizione in una trattoria del trevigiano, meta di lavoratori agricoli ed operai del vicino distretto industriale, interrompendo il quotidiano rito del pranzo.
I nanetti, presi in prestito dalla fiaba dei fratelli Grimm, sono noti per essere degli instancabili lavoratori, forse un po’ caotici ma dal buonumore contagioso.
Tra lo stupore e la curiosità, il siparietto messo in scena conquista il merito di regalare un inaspettato momento di allegria ai commensali presenti, ma non solo.

La scelta della location è strategica. Il Veneto è infatti una delle aree in cui con maggiore difficoltà Base riesce a penetrare. L’evento è il fattore inaspettato e memorabile, per far breccia nel muro dei marchi più conosciuti. Gli viene associata una promozione, per stimolare l’acquisto, e quindi l’ordine, di calzature Base Protection.

L’intera operazione viene ripresa e montata in un breve video, lanciato sul web. Oltre che unconventional, la comunicazione diventa così virale.

I nanetti e Biancaneve costruiscono uno scenario sorprendente perché assurdo: i personaggi escono dalla fiaba per augurare buon lavoro agli operai, regalare sorrisi, e poi tornano a lavorare canticchiando.
Rappresentano valori positivi, sono espressione di benessere, lontani dalla più comune idea di fatica.

Riuscirà Base a conquistare una posizione tra i marchi storici del settore?
La sfida è appena cominciata.

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