mercoledì, settembre 30, 2009

Il futuro è a forma di libro?



A quanto pare, il prossimo form factor dei device sarà quello di un libro... o almeno questo è quello che pensano alcuni tra i più importanti attori del mercato.

Dopo aver parlato del librozzo di Asus, anche Microsoft ha presentato (lo so la notizia non è recentissima) Curier - il suo concept, destinato a diventare un prodotto a relativamente breve... per chi fosse interessato, ecco un video ilustrativo (via Gizmodo).



martedì, settembre 29, 2009

La social media strategy di Ford in ppt

36 slides che parlano della strategia sui Social Media di Ford.

Il Keynote di Ford all'OMMA Global 2009.

Marketing Olfattivo-Canino





Classico caso in cui esiste una differenza tra raccomandatore/prescrittore/influenzatore e acquirente: il cibo per cani.

Aggiungiamo la dimensione emotiva/reazionale tra padrone e cane, che influenza l'acquisto oltre ai canoni razionali... insomma strategicamente molto solida l'idea: un'affissione che parla ai cani per parlare ai padroni.

L'idea come spesso capita è semplicissima: un poster - posizionato ad altezza cane, impregnato di un odore particolarmente gradito all'amico dell'uomo.

Ovvio l'impatto sul padrone...(sperando che non sia così attraente da causare problemi di irremovibilità dell'animale...) un impatto ben superiore a quello di una ordinaria affissione ed un messaggio che segmanta da solo chi è in target e chi no.

Due i casi (l'imitazione è la forma più sincera di adulazione): Beneful e Advance.
(via Quietglover)

venerdì, settembre 25, 2009

Provando il fast email blogging con Posterous

www.posterous.com
Interessante... a quanto pare una sola mail e il tuo post si spara sul tuo blog, flickr,twitter, Fb... il mondo.
Proviamo... (la foto è a caso, solo per testare il sistema... )

Posted via email from robven's posterous

Comprereste una Lamborghini dall'iPhone?


Beh, apparentemente c'è qualcuno che si è davvero comprato una Lamborghini da 350,000 $ su eBay via iPhone e qualcun altro una barca da 150,000 $.

Lo racconta il presidente CEO di eBay (lo leggete qui). Ma al di là dell'evento straordinario, da notare che il lancio dell'eBay mobile app ha generato 400 milioni di $ di business.

Pare proprio che con questo mobile di dovremo, pardon, ci *dobbiamo* fare i conti...

[Branding & Marketing Blog / Venturini]

Google: "non usiamo i metatags per il ranking"

Ah, beh, finalmente lo dicono chiaro... (anche se già lo si sapeva).

Matt Cutts, Software Engineer di Google è molto esplicito: non usiamo i keyword metatags per la determinazione del ranking (anche se vengono usati per altre cose, ad es. per la descrizione del risultato "in alcune situazioni").



[Branding & Marketing Blog / Venturini]

giovedì, settembre 24, 2009

Ambient:Caffé Gratis McDonald's


Questa  è carina.
(scriverei di più, ma sono in mezzo a gare, presentazioni... )
[Branding & Marketing Blog / Venturini]

Tetris Skateboard Viral


Carina l'idea.
L'esecuzione poteva essere più interessante?
 
[Branding & Marketing Blog / Venturini]

Negli Usa l’auditel per la tv online: funzionerà?

La crescita del consumo televisivo che non passa dalla tv ma dal pc è un fenomeno che sta diventando importante, soprattutto per chi pianifica pubblicità.
 Così, negli Stati Uniti, Nielsen inizia a misurare anche questo tipo di fruizione.
Il problema, in realtà, è ben più vasto...

Se vi sembra interessante, leggete il mio articolo su Apogeo
[Branding & Marketing Blog / Venturini]
(aggiungo la firma perchè ci sono a quanto pare dei feed che permettono a terzi di ripubblicare i miei contenuti su FB senza che esca la fonte....)

mercoledì, settembre 23, 2009

Visione obbligatoria per i pubblicitari ;-)


..e per i markettari.

Spottone sulla relazione tra comunicatori ...e le persone.

Nulla di trascendentale per chi queste cose le mastica già da tempo, ma un interessante (e abbastanza divertente) approccio pubblicitario per la non-pubblicità tradizionale per i non-ancora-del-tutto-convertiti.

(grazie a Patrizia Filippetti, via FB)


[Branding & Marketing Blog / Venturini]
(aggiungo la firma perchè ci sono a quanto pare dei feed che permettono a terzi di ripubblicare i miei contenuti su FB senza che esca la fonte....)

Misurare Facebook-alleanza con Nielsen


Facebook annuncia un alleanza con Nielsen (quella che dà i ratings della TV, e più in generale della pubblicità in molti paesi...) per offire agli investitori (finalmente) dei dati numerici su Facebook

Si veda questo articolo (e molti altri apparsi in rete)

Se da un lato ciò è bene (perchè è saggio sapere cosa succede dei soldi che si investono e se lo strumento ha un senso dal punto di vista economico), c'è da stare attenti che la cultura aziendale non applichi a mezzi così diversi dall'advertising classico gli stessi modelli di ragionamento, valutazione e pianificazione.

Ma questo ce lo siamo già detti un milione di volte.

[Branding & Marketing Blog / Venturini]
(aggiungo la firma perchè ci sono a quanto pare dei feed che permettono a terzi di ripubblicare i miei contenuti su FB senza che esca la fonte....)

500 Diesel: se non è impatto questo...

Lancio della 500 Diesel a Madrid.
Direi che è un lancio in senso letterale...
(va Quietglover)

9 giorni al lancio: Google Wave



Bene, mancano pochi giorni al lancio di Google Wave, probabilmente una delle novità più attese dell'ultima settimana o giù di lì... quantomeno una release che ha già accumulato la sua buona dose di Hype. All'indirizzo sopra, se siete interessati e avete tempo, potete godervi un filmato di presentazione di una bella ora e venti.

Per maggiori informazioni ufficiali (poche) su quel che sarà, potete leggere qui.O forse, più interessante, il "primer" messo insieme da Mashable.

Di sicuro si tratta di una applicazione sociale, collaborativa, che integrerà scambio di documenti, conversazione, lavoro di gruppo... con video, mappe e quant'altro. Costruendo un flusso di comunicazione e condivisione. E la possibilità di inserimenti di pezzi del servizio in altri siti e applicazioni (e blog!).

Il 30 Settembre 100.000 persone (che si sono pre-iscritte) potranno iniziare a sperimentare questo nuovo tool di comunicazione in real-time...che promette interessanti applicazioni anche in campi non strettamente lavorativi, come le social connections, i giochi, eccetera eccetera.

Conoscendo Google sicuramente ci sarà una qualche (robusta?) potenzialità di applicazione in aree di business e sopratutto in area comunicazione / advertising... quindi potrebbe arrivarci fra le mani un nuovo tool con cui fare engagement, marketing 2.0 e sa dio cosa.

Il problema (o almeno uno dei problemi) è che già / ancora stiamo facendo fatica a far capire alla maggior parte dei clienti il cosa e il come di Facebook, per non parlare di Twitter.

Se adesso gli arriviamo anche con Wave quelli ci tirano le scarpe, richiedendoci di procedere con più calma, pregandoci di dire al progresso tecnologico/imprenditoriale di andare più piano.. che so, una innovazione ogni cinque anni...
 
[Branding & Marketing Blog / Venturini]
(aggiungo la firma perchè ci sono a quanto pare dei feed che permettono a terzi di ripubblicare i miei contenuti su FB senza che esca la fonte....)

lunedì, settembre 21, 2009

Puma: gnocca+indici di borsa+iPhone app

Curiosa strategia di marketing per il marchio di abbigliamento sportivo.

Entrando in un mondo che non è assolutamente il suo, Puma realizza una applicazione per iPhone che segue gli indici di borsa.

La "svolta" creativa è che se gli indici scendono, le modelle si spogliano (per restare ovviamente in mutande). Modelle o modelli, of course.

Direi che come buzz ci possiamo essere. Per il resto, ci devo pensare.

In effetti trattandosi di una comunicazione a supporto della linea di intimo possiamo vederla come una maniera creativa di far vedere delle modelle che comunque in mutande ci si sarebbero dovute mettere comunque... con un uso decisamente non politically correct del sempiterno Gnocca Express che passa ora anche sugli schermi del melafonino.
Ecco il video esplicativo...

Burberry lancia il suo Social Network (?!)

Burberry, il noto produttore di impermeabili e altri articoli di abbigliamento di lusso, lancia un Social Network proprietario.

Detto che (secondo una intervista alla CNN rilasciata dalla sua boss) l'azienda è riuscita a cavalcare bene la crisi e quindi dovrebbe avere soldi, resta il dubbio se è proprio una buona idea metterli, quei soldi, in un YASN (Yet Another Social Network ;-).

Al momento il SN ( www.artofthetrench.com )non è ancora attivo - da quel che si sa il SN sarà operativo verso Ottobre, per relazionarsi con i propri clienti e attirare nuovi adepti. In pratica si cerca di appropriarsi e di gestire più direttamente e intensamente i fan della marca (solo su FB i fan sono più di 670.000 senza contare i gruppi non ufficiali).

Cruciale insomma, generare buzz, conversazione positiva fra le persone nei riguardi della marca... andando a lavorare anche su fasce di potenziale clientela più giovane (che magari oggi non ha i soldi per comprarsi un trench con la fodera scozzese, ma domani magari sì).

Va notato comunque che Burberry è abbastanza avanti nell'uso della Rete, realizzando fatturati non disprezzabili con l'ecommerce.



Il mondo: 9000 Euro/anno per il content digitale

Time is money!
In un panorama dove la strada del pay per content (probabilmente cruciale per la sopravvivenza di molte testate) sembra passare per i micropagamenti, c'è chi persegue la strada dei macropagamenti - ovvero far pagare il content online un botto, ovvero Il Mondo, ovvero 9000 Euro l'anno.

Sapendo che l'abbonamento all'edizione cartacea costa 34 Euro, come si giustificano gli ottomilanovecento e rotti euro di differenza? Semplice: dando le notizie un giorno prima.

In effetti, una delle teorie del pay per content è proprio quella che per far pagare il contenuto bisogna dare un ottimo motivo per far tirare fuori i soldi per un qualcosa che non sia altrimenti disponibile, in modo comparabile, gratuitamente.

Il servizio di abbonamento premium prevede la fornitura di un pdf della rivista un giorno prima dell'uscita in edicola - dando quindi (idealmente) un vantaggio a quegli operatori professionali che fanno della tempestività un fattore critico del proprio business (ad es. nel mondo della finanza...) un pubblico disposto a pagare per sapere per primo per poter agire per primo.

A quanto riporta Affari Italiani, sarebbero già un centinaio gli abbonamenti sottoscritti (= 900K€...)

venerdì, settembre 18, 2009

500 C lancia il mistero sul web

Una ragazza scomparsa. Un mistero da risolvere.
Chi è veramente Juliette?

500 ricorre ancora una volta pesantemente al web per fare comunicazione - questa volta con un'iniziativa di engagement e di gioco, sempre nell'ottica del coinvolgimento e della partecipazione delle persone al mondo della marca (e del prodotto).

Questa volta si tratta di un giocone, C Mistery... un gioco narrativo multimediale, messo online da metà di questo mese.

Non solo un gioco ma un mondo: una storia, (per l'appunto, un mystery) un blog, applicazioni, integrazioni coi Social Network, etc. ed un concorso per vincere l'automobile, of course.

Riprendendo i contenuti dell'annuncio ai media:

... E’ iniziato 15 settembre C MYSTERY, il gioco interattivo firmato 500C che ha come protagonista Juliette, una ragazza scomparsa a cui i partecipanti dovranno dare la caccia risolvendo una serie di enigmi e misteri.

Tutto inizia su un blog – quello di Mark, giovane giornalista inglese – che invita le persone a mettersi sulle tracce di Juliette, ragazza misteriosamente scomparsa. Seguendo i suoi post, i messaggi su Twitter e Facebook, si arriva a una serie di indizi da scoprire e di prove da superare, coinvolgendo i propri amici (e vincere la nuova 500C) ...

Qui il video su YouTube... http://www.youtube.com/watch?v=pVn91Sqqoe0

(Disclaimer: per onestà professionale segnalo che il progettone è stato realizzato da una certa grande agenzia per cui lavoro e per una volta parlo di qualcosa che abbiamo fatto noi...però magari dateci un'occhio lo stesso, è carino ;-)

giovedì, settembre 17, 2009

Internet: possiamo permetterci il Lusso?

Diciamocelo francamente. Non c’è più il lusso di una volta.

Racconta Dana Thomas, autrice di “Deluxe. Come i grandi marchi hanno spento il lusso”, di una sua intervista al presidente di Louis Vuitton: in merito al fatto che il 40 % dei giapponesi possedesse un oggetto Louis Vuitton, il presidente della maison ripose che quello a cui pensava era il 60% dei giapponesi che ne era privo.
Se una volta si parlava di ricchi, oggi si parla di Mass Affluent. Dove si parlava di lusso (vero), oggi si parla di masstige.
E’ la democratizzazione del lusso – e quando si democratizza per dare a tutti l’accesso al caviale si finisce per mangiare tutti uova di lompo, maledizione. In effetti, cosa consumino i ricchi, quelli veri, a noi comuni mortali non è dato saperlo.
Abbiamo un’idea in merito ad auto, aerei e imbarcazioni – ma cosa mangino, bevano, in che lenzuola dormano possiamo solo immaginarlo. Se una volta si parlava di ricerca scientifica della scarsità, oggi certe marche dell’Empireo sono diventate di manica più larga, proponendoci prodotti cari ma in fondo accessibili a molti.
In questo contesto arriva poi tra capo e collo questa faccenda di Internet come strumento di marketing e comunicazione. Tanto per cominciare, c’è da domandarsi se per un prodotto di lusso sia opportuno; anni fa si diceva che un prodotto di lusso non dovesse comunicare. I suoi clienti, veri conneisseurs, avrebbero già dovuto conoscere la marca – o sentirne parlare in forma riservata sorseggiando un Planters Punch in un club di Saville Row. Esclusività, riservatezza, tenersi lontano dalle masse.
Masse che oggi si sono appropriate di prodotti e marche percepiti come appartenenti di diritto agli happy few. In uno slancio di adesione a stili di vita superlativi. Io sono quel che consumo, e mi da’ dunque una sensazione di calore possedere un oggetto “esclusivo” (disponibile nei migliori negozi a soli 499 Euro); mi fa piacere che il mondo mi osservi e riconosca in me, attraverso il possesso e l’uso di prodotti di certe marche, un mio gusto, una mia capacità di scegliere. Che mi immagini appartenente ad una schiatta di privilegiati che pasteggia a crostini e Saint-Cotillon de la Seur cuvèe 1963.
Messe in Rete, certe marche hanno accettato il paradosso di dover comunicare, sposando un trend generalizzato di dire il meno possibile. Forse giocando sul paradigma che “chi sa” non ha bisogno di comunicazione, molti siti trovano la propria anima in eleganti cataloghi, beauty pack shots, quattro informazioni di base del prodotto, accompagnati da pratici servizi di e-commerce. Un understatement che intride talvolta anche la comunicazione di marca, delegata a poche pagine di informazioni sulla storia dell’azienda, qualche vecchia foto,una cartella stampa. Poca roba, si vedono siti di imprese metalmeccaniche che sanno dare di più in termini di orgoglio, unicità, ricchezza e profondità, prove concrete e testimonianze dell’essere aziende uniche ed irripetibili.
Insomma, poca emozione. O meglio: forse emozione per chi davvero sa e non ha bisogno che gli si spieghi. Ma in un mondo dove la ricchezza pare spostarsi verso paesi ad Est e a Sud, dove un certo tipo di cultura è arrivata da poco, dove parliamo a nuove fasce di clientela dalla cultura forse non eccessivamente sofisticata, potrebbe essere rischioso dare per scontato che esista un substrato immaginario cui basti fare solo obliqui riferimenti.
D’atra parte il lusso è un’orgogliosa negazione della razionalità, uno spendere in cambio di valori immateriali, di gratificazioni generate da una superiore craftmanship. Un senso di appagamento nel sapere di possedere un orologio che ha richiesto al produttore mesi di schiene curve e a noi migliaia di euro… per fare dal punto di vista funzionale lo stesso lavoro di un digitale che troviamo nell’ovetto Kinder.
Dietro ad un orologio, un gioiello di alta marca, un accessorio di profondo artigianato c’è un mondo – o almeno ci dovrebbe essere per giustificarne il premium price; anche perché, di nuovo, si rischia a pensare che classi di Nuveau Riches (che brutta parola) sappiano ad occhio distinguere ed apprezzare valori di sofisticata manualità e genialità, soprattutto di fronte all’invasione di cloni, imitazioni che ad un occhio distratto (e a volte nemmeno tanto tale) risultano indistinguibili dall’originale. Se conta solo apparire, se il mondo che c’è dietro al prodotto si condensa solo in un logo, il falso va bene quanto l’originale.
Navigando su Internet alla ricerca del lusso ho talvolta sentito la mancanza di una comunicazione che costruisca davvero la marca, che ne racconti una storia, un mondo, che mi spieghi perché debba emozionarmi quando approccio dei nomi che un tempo solo diafane contesse russe emigrate a Parigi osavano pronunciare a fior di labbra. Ma forse, in quanto aspiranti ricchi, certe atmosfere, certe percezioni di marca tocca a noi costruircele – in fondo, se vogliamo esserne partecipi, anche noi dovremo ben fare la nostra parte nel grande gioco del mondo del lusso…
(Reprint del mio articolo orginariamente pubblicato su ADV)

mercoledì, settembre 16, 2009

Audiweb - i dati di Luglio: + un milione di navigatori?


Audiweb pubblica i dati del mese di luglio 2009...

A Luglio sarebbero 30,8 milioni gli utenti che hanno accesso a internet.

Rispetto a dati di Maggio o Aprile si nota una crescita di un milione di utenti Internet (si vedano i miei post precedenti, a partire da questo).

Gli utenti attivi nel mese sono a 21,7 milioni (altra crescita, ovviamente, circa 800,000 utenti rispetto a Maggio).

Però... gli utenti attivi nel giorno medio sono 10,4 milioni, dato che non sembra crescere altrettanto... cresce un serbatoio di utenti "casuali"/occasionali?

Il tempo speso online nel giorno medio è di 1 ora e 38 minuti - più o meno sempre lo stesso; leggera crescita delle pagine viste per persona nel giorno medio (ci sorbiamo 10 pagine in più al giorno, arrivando a 179).

Photo Credits

Ambient dietetico


Prodotto da Greenline, azienda alimentare... trasformando le casse in tapis roulant.

Obiettivo? Sensibilizzare i consumatori a prensersi cura di se' e a non ingrassare...e a bruciare le calorie assunte con il cibo

martedì, settembre 15, 2009

Ascensore unconventional - alcuni esempi

Un sintetico post dedicato a raccogliere un po' di esempi di pubblicità che sfruttano il movimento delle porte degli ascensori per generare impatto e "far passare il messaggio..."

Si parte da "hai paura di perdere i capelli" per passare alla palestra; arriviamo all'avvocato divorzista e alla scuola di paracadutismo (già postata in precedenza)...

USA +20% consumo di TV Online, ma è una TV...tradizionale!

Secondo dati rilasciati dall'ente no-profit Conference Board, continua a crescere la fruizione di contenuti televisivi attraverso il computer. E non stiamo parlando (solo) di corti autoprodotti, filmetti virali etc: qui si parla proprio della TV "vera", ridiffusa dai network e simili online.

Insomma, in un certo senso un mantenere immutato il modello di fruizione, cambiando però lo schermo... con la marginale differenza che qui si tratta di consumo on demand e non inflittivo / palinsestato.

Quindi ci si inizia a interrogare sulla fine dell'"Appointment TV", verso una TV sempre più su richiesta - con tutte le conseguenze sulla programmazione e sopratutto sulla pianificazione pubblicitaria, unica vera risorsa che tiene in piedi i network televisivi.

Vedere quello che vuoi, ma sopratutto quando vuoi. E non perdersi le puntate... con l'onerosa conseguenza di dover attendere il (costoso) DVD qualche mese dopo per scoprire che diavolo era successo nell'episodio mancante.

Qualche numero: ormai il 25% dei focolari americani guarda la TV (anche) online (+20% vs 2008). E un 20% dichiara che la TV online ha fatto calare il proprio consumo di TV tradizionale.

Il dato più tosto è il quadruplicare su base annua degli utenti di Hulu (che ridiffonde contenuti di ABC, Fox, NBC...), che è ormai il terzo opunto d'accesso televisivo online, rosicchiando terreno a YouTube, buon secondo. Al primo posto? semplice, le "solite TV"- è infatti da notare che due terzi abbondanti dei video-internet-utenti accedono ai contenuti attraverso il sito dell'emittente televisiva - non cercano dunque contenuti "alternativi" ma proprio la televisione di tutta una vita...

I contenuti più gettonati sono le news - con un 43% dei videoutenti, seguiti da reality , sitcoms e sport. Di nuovo nulla di nuovo di fronte allo schermo...e un PC che sta diventando elettrodomestico quasi quanto la solita TV a schermo più o meno piatto o bombato?

Due terzi degli utenti guarda i contenuti in streaming, un 41% va di download gratuito. Ma quasi tutti la TV la guardano da casa... solo 1 su 10 dall'ufficio (la produttività ringrazia).

www.conference-board.org

lunedì, settembre 14, 2009

Wonderbra usa FB... ma...


In modo abbastanza tangenziale ;-)

Social Lending: Parte Prestiamoci, Zopa fa Zopa 2?

Questa faccenda del Social Lending, che tanto interesse ha generato nelle persone (e probabilmente non poche questioni ha suscitato in altre sedi, per dirla così), sembra proprio stia andando avanti.

Dopo un lungo periodo di lavoro abbastanza sottotraccia, è ufficiale: Prestiamoci, operatore Italiano di prestiti P2P parte questo mese, avendo ottenuto le dovute autorizzazioni da parte della Banca d'Italia.

La notizia è stata resa ufficiale attraverso la loro newsletter agli iscritti al sito... a quanto pare una nutrita platea di persone pronte a dare fiducia a questo servizio alternativo (o forse meglio dire complementare...) a quello delle banche tradizionali.

Per quanto invece riguarda Zopa, l'operatore sta lavorando per risolvere il problema del blocco che gli è stato imposto. Il problema, lo ricordo, non è stato sul lato dei prestiti ma sul lato della raccolta di denaro...

In estrema sintesi quando si davano i soldi a Zopa, questi li tenevano lì per un po' di tempo in attesa di decidere a chi prestarli... e qui scattò il problema: se certamente c'era l'autorizzazione a fare i prestiti, mancava l'autorizzazione a tenere bloccati questi soldi... (scusate l'approssimazione).

A questo punto, a quanto comunica Zopa, stanno lavorando per trovare una soluzione tramite un accordo con operatore autorizzato alla parte di raccolta e deposito del nostro contante (già individuato).

Per poter però ripartire dovranno costituire una nuova entità giuridica etc etc... diciamo una Zopa 2.

Da vedere quanto lo stop imposto dalle autorità avrà danneggiato la loro credibilità; sicuramente da tutto questo pasticcio, Prestiamoci -che si è mosso direi con molta più cautela (ha stretto un accordo con Banca Sella) - rischia di trovarsi fortemente avvantaggiato... anche se credo che nel nostro mercato ci sia potenzialmente abbondante spazio per entrambi gli operatori.

Prossimamente dunque proverò anche Prestiamoci, non appena aprono la raccolta, poi vi saprò dire; e comunque quella del Social Lending mi sembra proprio una bella idea, non solo di business ma anche, come dire, dal punto di vista etico e morale...

domenica, settembre 13, 2009

Tre: ma fanno demarketing?


Lo confesso, sono (ero?) un cliente abbastanza soddisfatto di Tre. Per quello che mi serve - principalmente navigare con l'iPhone- sono ragionevolmente contento di servizio, copertura e costi.

Si vede peró che evidentemente spendo troppo poco e che hanno deciso di mandarmi via, di convincermi a passare ad un altro operatore.

Solo così si spiega la tattica di demarketing adottata: mandare un SMS promozionale per le ricariche alle 8 della domenica mattina.

Colgo il messaggio e obbedisco: lasciatemi prendere il caffé poi prometto di iniziare subito a guardare le tariffe degli altri operatori...

-- Post From My iPhone

venerdì, settembre 11, 2009

La palestra non è una palla - Guerilla

La pubblicità delle palestre è spesso quanto di più triste e noioso ci possa essere.

Chi abita a milano poi ha fatto probabilmente esperienza della campagna del network di palestre 20 hours... i cui visual fumettari erano quanto di più sgrauso io abbia mai visto - come da immagine allegata... e ce n'erano anche di peggio.

Per confronto posto video di operazione di guerilla veramente divertente... bella trovata, bel messaggio: "escape your boring gym"...



giovedì, settembre 10, 2009

Scatti una foto e trovi il prezzo migliore...

In un negozio, scattare una foto di un prodotto con il proprio cellulare.

Automaticamente poter confrontare i prezzi dello stesso prodotto.... e magari scoprire che uscendo dal negozio e facendo quattro passi lo si può comprare con un bello sconto.

Impatto catastrofico sulle politiche commerciali? Svuotamento delle politiche di marketing e comunicazione? Fantascienza?

No, fantascienza no, oggi è possibile, in Svizzera.

Ne parlo nel mio articolo settimanale su Apogeo. Se vi interessa, leggetelo pure...

mercoledì, settembre 09, 2009

Guerilla bastardo, ti rigo l'auto

(oggi postino piccolino e veloce, sto finendo una gara per domani...)

In Olanda sono stati apposti degli adesivi simulanti orrende graffiature su auto parcheggiate.

Perché? A Favore di chi?
Se guardate il video lo scoprite ;-)

martedì, settembre 08, 2009

Domani il lancio di Monopoli - Google

Domani dovrebbe essere lanciato il gioco ufficiale di Monopoli (si' quello vero, con cui abbiamo giocato tutti) online, in collaborazione con Google - basandosi su Google Maps.

Sono annunciate novità nei meccanismi del gioco per sfruttare le potenzialità della socialità e dell'online.

Io mi prenoto Parco delle Vittorie.

Voi scatenatevi pure con le battute sulla coerenza del gioco con il ruolo monopolista di Google etc.

Ecco l'announcement dal Sito Ufficiale:

Welcome to Monopoly City Streets. You versus the world in the biggest live game of MONOPOLY in history!

On the 9th SEPTEMBER, a world of property empire building on an unimaginable scale will be launched! A live worldwide game of MONOPOLY using Google Maps as the game board. The goal is simple. Play to beat your friends and the world to become the richest property magnate in existence.

Own any street in the world. Build humble houses, crazy castles and stupendous skyscrapers to collect rent. Use MONOPOLY Chance Cards to sabotage your mates by building Hazards on their streets.

Which strategy will you employ? Determined drive? Ingenious daring? Intelligent caution? Will you thrive under the pressure of a fast growing global property empire – or will you crumble? Find out if you’ll thrive, or even survive, in the amazing world of MONOPOLY City Streets. It's going to be epic fun!


Il blog da seguire per essere aggiornati è:http://blog.monopolycitystreets.com/

Vedere un video da una rivista… ma è pubblicità!

Finalmente la convergenza stampa / video è arrivata… in un certo modo.

Assolutamente da segnalare l’iniziativa di Entertainment Weekly, una nota rivista americana “di carta” che per il numero di Settembre ha realizzato un inserto pubblicitario al cui interno è contenuto un piccolo schermo video extrapiatto.

Una volta aperto l’inserto parte una comunicazione (video, of course) Pepsi Max.

Allego il video che dimostra l'operazione.



Qualche approfondimento in più e qualche ragionamento sul tema, per gli interessati, sull'altro blog a cui collaboro, ovvero qui

lunedì, settembre 07, 2009

Due schermi is meglio che one. E per gli editori?

Da Asus un annuncio molto interessante.

Un nuovo device, evoluzione dell'e-book reader - che ha la caratteristica di avere due schermi.

Con una materialità, un "form factor" molto più vicino a quello che oggi hanno libri... e giornali. Anche se, dalla fotina non si capisce, per funzionare davvero dovrebbe essere un oggetto che si possa tenere comodamente in mano... diciamo come una rivista mensile.

Al di là del fatto di capire come funzionerà l'oggetto "Eee-Reader" (non dimentichiamoci che Asus ha un buon track record in termini di innovazione, avendo inventato i netbook, sostanzialmente), c'è da pensare a quello che potrebbe essere l'impatto sui consumer.

In effetti io sono abituato a leggere molto sul PC, ma non libri. Pubblicazioni e news più che altro li leggo sull'iPhone, perché mi viene comodo mentre sono in metropolitana, o in viaggio, per tenere lo schermo ad altezza occhi etc etc

Questo gadget potrebbe essere una ottima alternativa... ma dipende anche quanto costa (purtroppo i prezzi del Kindle, tanto per dirne una, sono un po' fuori dalla mia portata psicologica - ovvero non caccerei tutti quei soldi per quella roba li).

Da quello che però ho letto in giro (ovviamente non sul loro sito :-( ) si parla però di un obiettivo attorno a poco più di 100 Euro.
A quel prezzo li' ne compro due.

A quanto si dice dovrebbe essere prossimamente lanciato in UK (scommettiamo che sarà pronto per Natale? O almeno dovrebbe).

A questo punto si aprirebbero interessanti prospettive per il mercato dell'editoria digitale e dei periodici... coniugando la fisicità di un supporto che richiama le abitudini e l'ergonomia tradizionali, con i vantaggi dell' e-editoria.

Da capire in primis come sarà lo schermo (e il peso) e sopratutto quali modelli di business potrebbe supportare per gli editori, che sembrano inevitabilmente orientati a trovare una strada di pay per content per i loro prodotti, come strada complementare ad un "free" che con la crisi della pubblicità permette sempre meno di pagare i giornalisti e gli altri costi.

Come ha fatto La Stampa, associare un device ad un content...chissà.

P&G: Obiettivo e-commerce 4 miliardi di $

Procter & Gamble ha deciso che l'e-commerce dovrà diventare un canale distributivo di importanza pari ai drugstore, in termini di fatturato (anche attraverso le vendite su Amazon e Walmart online). Un obiettivo di 4 miliardi di dollari.

Lo sappiamo tutti, quelli di P&G in genere quando si muovono lo fanno avendoci pensato bene e ci vanno giù molto seri.

L'obiettivo è sicuramente ambizioso, significando moltiplicare per otto i fatturati attuali,.Per riferimento, i fatturati complessivi sono sui 79 miliardi di dollari.

Via: Adage.com, leggete l'articolo per approfondimenti

Glaciale Ambient di Gillette


Senza parole

venerdì, settembre 04, 2009

Il profilattico ti fa risparmiare un botto di soldi

























No comment...:-)

Vendere ai ricchi? Basta non voler vendere…

Marketing di negazione: portare all’estremo il marketing di negazione, rendere impossibile l’accesso a prodotti e negozi per poter vendere ai target più ricchi

(Articolo originariamente pubblicato su ADV, per gentile concessione dell'editore...dato che questo articolo non è mai stato reso disponibile online ma solo sull'edizione cartacea della rivista, abbiamo pensato fosse utile renderlo più ampiamente fruibile al popolo della rete...;-)

Vendere ai ricchi è un bel problema. Una opportunità, certo, per la disponibilità di reddito, per i margini, per l’effetto trascinamento… ma un bel problema.
In fondo non si sa bene su cosa lavorare: le classiche leve del marketing mix servono a poco.

Esaminiamo da vicino un vero ricco o una vera ricca (meglio se carina). Con una enorme disponibilità di reddito e parametri di scelta alieni da quelli dei comuni mortali, difficile capire come agire.

Ovvio, gli elementi di status (o meglio di adeguatezza del prodotto al proprio status autopercepito) sono fondamentali. La noia derivante dal potersi permettere qualsiasi capriccio è un fattore forte. In effetti, quando il denaro non conta, occorre trovare un altro gioco per divertirsi, altre regole per distinguersi.

Ecco il marketing di negazione
Per colpire duro questo target c’è chi ha scelto la strada del marketing di negazione. Portare fino al fondo la classica strategia della scarsità, rendere difficile avere il prodotto.
Ma attenzione: le “tirature limitate” oggi sono alla portata del popolino, il “negozio esclusivo” è nel linguaggio pubblicitario sinonimo di un vorrei ma non posso decisamente low class.

No, qui si tratta di rendere proprio impossibile avere i prodotti. Di dover chiedere favori per ottenere l’accesso. Di fare in modo che il povero ricco si riesca a gratificarsi in quanto ha ottenuto l’entrata ad un punto vendita proibito alla maggior parte della popolazione, compresi molti suoi colleghi di casta. Di ottenere quindi un badge che confermi la propria superiorità sociale e lo distingua anche nel proprio peer group.

Non m’importa chi sei – se non mi piaci non entri
Non esiste strategia migliore che dire di no ad una star: nei suoi anni ruggenti lo Studio 54, tempio della disco music, era famoso per la durezza della selezione all’entrata - al punto da rimbalzare una notte la rifattissima Cher (che, racconta la leggenda, tornò a casa in lacrime per la frustrazione).

Di qui la generazione di buzz verso il locale e di una fortissima motivazione verso l’acquisto del prodotto/servizio (dove più che ballare contava farsi vedere). E una clientela stellare per il locale.

Ecco allora che nascono oggi prodotti e negozi tenuti addirittura segreti, la cui esistenza è comunicata in modo carbonaro, sussurrata all’orecchio da una celebrità ad una star.

Occorre la sagacia di un James Bond o ottimi contatti per scoprire l’esistenza di certi negozi la cui esistenza è tenuta occulta come una centrale spionistica (corre voce ve ne sia uno in Avenue Montaigne a Parigi, dove invece di tramare per impadronirsi del mondo - se li trovate e riuscite ad entrare - vi vendono jeans da 10.000 dollari).

E sempre in tema di jeans, non pensiate di potervi facilmente impadronire di un paio di quegli elitari jeans giapponesi color Okayama Indigo venduti nel singolare negozio Garage di Tokio.
Nel negozio lavorano e vivono marito e moglie designer. E aprono al pubblico solo qualche giorno al mese.
Se la porta si apre, non bastano i soldi: essi vi devono approvare, vi scruteranno a lungo per decidere se il capo vi va davvero a pennello.
Se a loro non piace la figura che fate, scordatevi i jeans… e dovrete convivere con il rimpianto di essere stati scartati alla prova.

Solo se siete davvero qualcuno potrete poi accedere al passaggio segreto all’interno del negozio L’Eclaireur di Parigi. Per prima cosa dovete sapere che esiste e poi ottenere l’autorizzazione da pare dei dipendenti per entrare in uno spazio dedicato ad oggetti in tiratura limitatissima se non pezzi unici. Dove può entrare un solo cliente alla volta.

Una volta la reputazione si costruiva scoprendo le sorgenti del Nilo o esplorando jungle inospitali, oggi ci si fa un nome sopravvivendo a commessi ostili e scoprendo un negozio segreto. Dura la vita dei troppo abbienti…

Passando dagli happy few ai mass affluent, la strategia resta valida – come dimostrato dal negozio One of a Kind, punto vendita vintage di Portobello Road. I criteri d’accesso sono meno stretti ma resta imprescindibile prendere un appuntamento – dato che (raccontano i fortunati) il negozio è grande quanto un ascensore… o come nel caso del sito di ecommerce 20ltd che vende non più di 20 articoli alla volta, disponibili in quantità ridottissime e dai prezzi astronomici (che ne dite di un’amaca di cachemire e pellicce di volpe a 9000 sterline?) o nel notissimo caso della borsa Birkin di Hermes – un oggettino che può arrivare agli 80.000 dollari con una lista d’attesa di nove mesi…

Tutto sommato, beati loro (i venditori), riusciti a ribaltare le regole del capitalismo e far tornare Re il venditore, non il cliente. Per tutti noialtri non resta che rassegnarci a comprare a rate - ma con la soddisfazione che dal negozio non ci buttano fuori, anzi fanno tutto il possibile per trascinarci dentro…

giovedì, settembre 03, 2009

Uncle Singapore wants you

Coi tempi che corrono, anche i militari devono fare i conti con i nuovi modi di comunicare, se vogliono fare recruitment.

Per spingere gli arruolamenti di volontari nell esercito a Singapore si è deciso di far leva sull'ego boost - orgoglio per la nazione, il cittadino e la sua faniglia servire la patria - e sul direct marketing, inviando questo kit a casa di 6000 prospect (la giacca, per contenere i costi, è di carta).

Formazione e-marketing: Word of Mouth

Prosegue il mio corso di e-marketing per le PMI sul sito Eurogroup.

Il tema di questa puntata è il Word of Mouth

l Passaparola oggi si chiama 'Word of Mouth'

Il passaparola è sempre stato uno strumento di marketing, oggi cerca però di diventare una scienza?

Il passaparola si è fatto adulto, trasformandosi in una nuova area del marketing; con la sua disciplina, la sua scienza, la sua associazione. Un nuovo nome: Word of Mouth.

Cos'è esattamente il Word of Mouth?
L'idea di fondo del Word of Mouth è quella di influenzare positivamente il target sino al punto in cui il consumatore si trasformi egli stesso in strumento di comunicazione verso gli altri consumatori e prospect.

Lasciare che sia il cliente a parlare (in modo apparentemente spontaneo) bene di noi, invece di spendere in pubblicità.
Se per caso il tema vi interessa, qui potete leggere il resto

Photo credits

mercoledì, settembre 02, 2009

Testing Hi I'm... la sintesi di quello che sono in Rete

Visto che le persone cui ho accennato della cosa hanno mostrato interesse, condivido anche sul blog questo nuovo servizio...magari interessa anche a voi.

Hi I'm è una sorta di semplice, semplicissimo aggregatore.

In 4 minuti d'orologio si setta e si ha una sorta di biglietto da visita virtuale in rete... in sostanza è una pagina con il nostro nome, due righe di presentazione e il link alla nostra pagina FB, il nostro Twitter, Flickr, link al blog e a altri nostri siti importanti...

Insomma come se fosse un microportale (nell'accezione dei portali di n anni fa): di per se non contiene quasi niente se non l'aggregazione dei nostri link sociali piu' importanti.

Da capire se e a cosa serve, ci sto riflettendo. Potrebbe essere una buona "firma" nelle nostre mail o sui biglietti da visita "fisici" - un link solo che ti porta alla scoperta di tutto il mio ricco universo...

Se non altro comunque, come detto il suo pregio migliore è che non ci perdi tempo a settarlo o a ribattere dati, profili, info...

Se volete vedere com'è ecco la mia pagina: http://hi.im/robven

ed ecco la spiega del perché esiste e cosa fa:

Why Hi, I'm?

Chances are you've got a bunch of profiles all over the internet--Facebook, Twitter, LinkedIn, FriendFeed...Plus you might have a blog or a YouTube channel and some pictures on Flickr. Put all those sites together, and that's YOU on the internet.

With Hi, I'm you can share all of your latest content from all of your networks on one page.

  • Add your content from your favorite networks.
  • Your Hi, I'm page updates whenever you post on any of your networks.
  • Highlight links, tweets, videos or posts that are most important to you.
  • Share your page at http://hi.im/yourname

Twitter al cinema, il bidone non ha scampo

Sorpresa: il social networking è un bel pericolo per l’industria cinematografica (e non solo per quella). La gente si parla e lo fa sempre più in fretta…

Ho deciso di lanciare una nuova teoria relativa al ciclo delle novità Internet, una cosa che espanda il già ben noto ciclo dell’hype.

La mia teoria (cui per ora non darò un nome) recita che al lancio di qualsiasi applicazione/novità/idea nel mondo digitale le reazioni del mercato della comunicazione “corporate” sono:

E... molto "bastard inside" se volete sapere qual'è la mia teoria vi dovete leggere l'articolo settimanale del sottoscritto su Apogeo - che trovate a questo link ;-)

martedì, settembre 01, 2009

Nokia Booklet 3G - il primo video

Ecco il video del Booklet, l'avventura di Nokia nel mercato dei netbook - device sempre più connessi alla rete in modalità wireless, quindi ci sta che un produttore di telefoni integri la sua gamma.... o no?

Prezzo: si parla di 400-500 Euro sul mercato libero, poi bisogna capire se e come i telecom operator sovvenzioneranno il prodotto come parte di un package...

ma forse domani ne sapremo di più (o magari mi sono mancato qualche annuncio...)


Skype: venduta?

Potrebbe essere una questione di ore l'annuncio della vendita da parte di eBay di Skype ad un investitore finanziario.

Si veda anche questo articolo del New York Times