lunedì, febbraio 23, 2009

Addio Bud.tv

E così alla fine, uno dei più interessanti (?) esperimenti di online marketing è arrivato alla fase del crash landing e pare proprio non si risolleverà dal suolo.

Il canale televisivo della birra Bud, da tempo oggetto di critiche e di cui avevo già scritto in questi post (uno, due e tre che magari vi potete leggere per ricostruirvi una case history) costava troppo, era troppo complesso da gestire e portava troppo pochi risultati, dato il concetto di produrre centralmente contenuto televisivo di qualità con cui attirare il pubblico; un modello da televisione tradizionale.

Sicuramente si saranno lungamente interrogati su possibili evoluzioni in area "User Generation", scontrandosi con l'abbondanza di siti ben più appealing per questo genere di contenuti video e confrontandosi contro una ormai inflazionata tendenza all'UG (vedi anche il mio pezzo "ma non è che ci stiamo User-generando un po' troppo?").

Alcuni analisti indicano inoltre che uno dei limiti critici dell'operazione Bud.tv sia stata la necessità di introdurre la verifica dell'età degli spettatori (trattandosi di una bevanda alcoolica...).

Sia come sia, dato un obiettivo di audience milionarie e dopo una partenza di (poche) centinaia di migliaia di utenti nei primi mesi, il traffico si era contratto tendendo asintoticamente al famoso limite 4G (Quattro Gatti).

Costo totale dell'operazione: a quanto è dato sapere, attorno ai 15 milioni di dollari.

Per approfondimenti, leggete (al volo, prima che passi a pagamento) questo articolo di AdAge.

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