venerdì, febbraio 29, 2008

Un recaptcha culturalmente progressista


Se qualcuno ha capito qualcosa da questo titolo, si manifesti che gli pago un caffé.

Ripubblico anche sul blog un mio pezzo per Apogeo....


Il codice segreto che aiuta la cultura

Una piccola grande idea: invece di generare in modo automatico i captcha, perché non usare vecchie parole che hanno bisogno di traduzione?

A tutti noi, più o meno quotidianamente, capita di dover confermare la nostra identità di esseri umani.Per ora non siamo ancora al test diVoight-Kampff, che in Blade Runner distinguiva i replicanti dagli originali. Siamo però testati da molti siti che chiedono una conferma del fatto che una scheda, un'informazione, un commento siano stati compilati da uno di noi e non da un qualche tipo di software sospetto, tipicamente dedicato allo spamming.

Molto spesso questa identificazione assume la forma di una serie di caratteri, scritti con un font improbabile e/o pesantemente deformato - basandosi sull'assunto che una macchina non riuscirebbe facilmente a identificare la lettera nascosta, mentre l'accoppiata occhio/cervello/essere umano sì. Non tutti sanno che questo tipo di applicazioni vengono definite captcha, acronimo di Completely Automated Public Turing Test To Tell Computers and Humans Apart, ovvero il test di Turing pubblico e completamente automatico per distinguere gli umani dai computer.

Questo test è stato inventato nel 2000 alla Carnegie Mellon University per essere incorporato in nuove applicazioni di Yahoo!. Da allora, ogni secondo, orde di persone si prendono il maldipancia di decrittare il codice (ne vengono risolti oltre 60 milioni al giorno) in un’operazione che i malvagi software Ocr-simili degli spammer fanno fatica a decrittare. Qualcuno però, al menzionare Ocr in associazione a captcha deve essere saltato sulla sedia, quando ha intravisto una potenzalità dagli incredibili effetti benefici per la libera cultura dell'umanità. 

Come sappiamo, molteplici progetti di cultura open source stanno lavorando per indicizzare e digitalizzare un po' tutta la summa dello scibile umano - specialmente quello scibile forse più a rischio in quanto non elaborato originariamente in formato digitale (traduzione per chi ha passato i 40: i libri, e si vedaquesto link per chi non si ricordasse di cosa si tratta).

Una soluzione per informatizzare il contenuto di vecchie pubblicazioni e manoscritti è quella di usare lo strumento più digitale di tutti e digitare con le vostre manine sante il testo battendolo sulla tastiera di un computer. Con tutte le conseguenze del caso. Una soluzione sempre laboriosa ma più veloce, è quella di passare tutto allo scanner, e di avere un software di Ocr che traduca la scansione in testo. In teoria molto meglio, in pratica - vista la scarsa affidabilità di questi software, specialmente per testi vecchi e macchiati, magari stampati in caratteri un po' desueti - si ripropone il problema del controllo ortografico del testo e della sua correzione. Tutte cose che rallentano il processo di messa a disposizione del testo e complicano enormemente il flusso.

Ora, l’idea che ha dato origine al progetto ReCaptha è stata proprio questa. Se ci sono parole che gli Ocr fanno fatica a interpretare, queste sono ottime chiavi per proteggere la sicurezza dei siti. E se ci sono persone che decodificano correttamente queste chiavi, in realtà è come se stessero correggendo delle bozze. 

Per farla breve: ReCaptcha prende le parole che i computer fanno fatica a interpretare e le invia, come codice da risolvere, a quelle pagine che necessitano di un sistema di protezione - così invece di affrontare un termine generato casualmente, usate parole vere, tratte da chissà quali vecchi testi. La traduzione dell'utente abilitato, se considerata corretta, viene quindi inserita nel testo: in questo modo non solo abbiamo avuto il permesso di inserire un commento nel nostro blog preferito, ma abbiamo contribuito a validare un pezzetto di testo che domani sarà reso disponibile all'umanità. E considerando che si stima che gli Homo Sapiens dedichino ogni giorno 150.000 ore/uomo a risolvere quei benedetti puzzle identificativi, se anche solo una piccola parte di questo tempo venisse dedicata a tradurre antichi scritti l'acquisizione di materiali altrimenti difficilmente condivisibili farebbe un bel passo in avanti.


Ovviamente, sembra ci sia un grosso asino che stia per cadere, nel sistema. Se la parola criptata va decodificata, bisogna che il computer abbia la soluzione, in modo da decidere se la risposta è corretta o no. Ma se vi viene proposta la parola misteriosa che a messo in crisi l'Ocr, per definizione il computer la soluzione non la sa. In realtà, sveliamo il terribile segreto, vi fregano. A fin di bene, si intende: nel sistema Recaptcha dovete infatti tradurre due parole, non una. 

Una delle due (ma non sapete quale) è quella misteriosa. L'altra è generata dal computer con un sistema captcha. Se traducete correttamente quella generata, si presume abbiate fatto altrettanto per quella vera. E vi hanno così imbrogliato, trovando un pretesto per chiedervi di fare da traduttore per una parola scansionata male.

Così, se vi sentite magnanimi o socialmente committed e volete contribuire alla digitalizzazione dei testi analogici, potete dare un contributo e installare ReCaptcha nel vostro sito o blog. Il software viene offerto gratuitamente, si installa con quattro righe di codice e ha un'opzione di accessibilità incorporata - potendo recitare in audio le parole per tutti quelli che hanno problemi di visione. E sarà anche più piacevole per i vostri utenti accedere digitando termini come “lucerna cerulea” piuttosto che, come capita quotidianamente sul mio beneamato Blogger, YEPSPRURGW…






Chi non sa fare insegna e scrive corsi online.

Per l'appunto. Vi segnalo dunque la nuova puntata del mio corso di marketing online per le PMI, dal pomposo titolo "Usare Internet per finire (bene) sui giornali".

Se a qualcuno gliene frega qualcosa, se la può leggere e restare probabilmente ignorante come prima ;-) la trovate sul sito di Eurogroup

(Dato che è un mio buon cliente, concedetemi di regalargli un consiglio per gli acquisti;


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" Eurogroup è un marchio nato con l’obiettivo di far crescere le piccole e medie imprese.
Grazie ai servizi di garanzia ne favorisce l’accesso al credito.
Attraverso l’attività di consulting sostiene concretamente il loro sviluppo."

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;-)

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Confesso. Questo Blog è un sito di prostituzione digitale.

Su quanto successo a porta a porta (scritto apposta con le minuscole per la pochezza qualitativa della puntata) il 21 Febbraio ci sarebbe da incazzarsi come una formica nel suo piccolo (appunto).

Non fosse che siamo di fronte alla solita sindrome del "mettiamo a parlare in TV gente che non ne capisce". E quindi c'è da scrollare la testa, piuttosto che da arrabbiarsi.

Se non sapete di cosa sto parlando, leggetevi il post dal blog di Calzolari, che io meglio di così non saprei spiegarlo. E, se volete, mandate al vespino la lettera aperta di cui potete leggere qui...

E visto che si è associato il blogging con la prostituzione, esco allo scoperto e mi auto denuncio.

Per anni questo blog è stato, sì, un luogo di prostituzione - anzi di favoreggiamento alla prostituzione.

Come consulente, in vita mia ho dovuto fare un bel po' di marchette e ho dovuto anche cercare di vendermi. Mi sono favoreggiato. Arrestatemi.

Ma per favore smettetela di rompermi gli zebedei dicendo in TV cose che non stanno ne' in cielo, ne' in terra, ne' sulla rete.

Altrimenti comincio io a (s)parlare di politica, di televisione e mi metto io a insegnare al vespa come condurre il suo programma, e spiegare alla sessuologa graziottin (che è "nata sorridendo, a Montebelluna") il suo mestiere...

Chi sa fare fa. Chi non sa fare insegna. Chi non sa insegnare va a parlare in TV.

Come per Sanremo. Che 2 bei maroni, questa TV generalista....
Sanremo non decolla. Sanremo che 2 maroni.

Mio dio mio dio, Sanremo non riesce a passare gli 8 milioni e rotti di audience.
Ci si interroga.
Baudo smadonna, dice parolacce, "prova amarezza e rabbia".

Ciò che non si dice è che probabilmente i veri infuriati sono gli inserzionisti pubblicitari, che hanno probabilmente pagato per audience più alte di quelle poi effettivamente realizzate.

Con tutte le conseguenze sul futuro delle tariffe e delle vendite degli spazi per la prossima edizione.

Ci si interroga sulle cause, sui formati, sull'accoppiata Baudo, Chiambretti, sull'inserimento di artisti giovani o del ritorno alle tradizioni Nillapizziane.

La verità fosse che il Festival ci ha definitivamente scassato gli zebedei, in un mondo dove tra Internet, Satellitari, SMS e videogiochi c'è ben di meglio da fare che stare a sentire 4 tizi che cantano inframmezzati da lunghi minuti di chiacchiere inutili?

In questi giorni ci ho provato, a guardare il festival.

Per curiosità, dopo anni passati all'estero, in cui non potevo vederlo. Con la mia compagna ci siamo sintonizzati.

"Siamo durati" non più di trentasecondi. I primi a partire sono stati i miei gatti, poi medaglia d'argento la Stefania a leggersi un libro e io a giocare a WoW, che c'ho un nuovo character che devo far salire di livello...

(ascoltandomi in cuffia la mia musica che mi piace a me - sottolineando l'aspetto di scelta di ciò che ascolto, non di fruizione passiva)
credits foto

giovedì, febbraio 28, 2008

E se il web fosse uno strumento di Direct Marketing?

Questa è una mia vecchia fissa.
Che il web sia più vicino al DM che all'advertising, anche quando non usiamo nessun tipo di database...

Se definiamo (un po' semplicisticamente) il DM come un'attività che:

- si basa su una comunicazione one to one, invece che mass

- si basa quindi su una comunicazione personalizzata

- si basa sulla misurabilità, che di conseguenza mi permette

- di imparare e migliorare, attraverso

- una operazione di comunicazione che non è one shot ma

- si basa sulla costruzione di un dialogo con le persone

- e mi permette di far passare dei messaggi precisi, anche focalizzati su operazioni promozionali o commerciali, e ben dettagliati

- il cui focus è generare una reazione, far far qualcosa a chi riceve questa comunicazione

- usando al massimo processi di facilitazione della risposta...


beh, prendendo ad esempio un sito web:

- la comunicazione è one to one, sopratutto nella misura in cui decide l’utente i propri percorsi di navigazione / fruizione e che magari il sito si riconfigura automaticamente quando mi riconosce (vedi il caso classico di Amazon)

- la comunicazione è misurabile (in vari modi, poi ci sarebbe da discutere di come interpretare i dati...ect)

- monitorando l'andamento del sito ho la possibilità di migliorare costantemente e di adattare il sito stesso… cosa che ad es in advertising non posso fare perchè fare uno spot è talmente costoso e spesso si brucia così in fretta che non c'è generalmente modo di migliorarlo dopo il lancio

- il sito mi offre una infinità di modalità di costruzione di dialogo e di far passare una ampio range di messaggi...e di andare nel dettaglio a livello infinito

- ed è normalmente (se non siamo un po’ miopi e ci limitiamo ad un poco utile “sito vetrina”/ “io esisto”) alla ricerca di una reazione da parte del visitatore, che porti un vantaggio all'azienda (compra, registrati, dammi i tuoi dati, manda ad un amico... fai qualcosa)

- con una grande criticità sull'usabilità del sito e la sua realizzazione, per rendere il più facile possibile fruizione, navigazione, conversione da browser a buyer...


Che dite, c’è qualche somiglianza?

Secondo me vale la pena di tenere presente questi concetti quando si studia una operazione di marketing online. E magari di rileggersi qualcuno dei grandi classici del Direct Marketing “offline”….
Se non tira... fatti un prestito

In Italia, stante la situazione economica e un cambio nella cultura, il ricorso al prestito personale per finanziare gli acquisti pare essere in netta crescita.

Il panorama comunicativo del settore è abbastanza piatto e focalizzato sui tassi, sulle caratteristiche dei prodotti...

Esce con forza la comunicazione di Plusvalore, con un Dan Peterson radiocronista di una... come dire... chiamiamola scopata tanto per usare un eufemismo...e anche abbastanza esplicita...

I commenti al video postato su YouTube sono piuttosto positivi.

Certo è che la frontiera della comunicazione si sta spostando verso territori finora lasciati abbastanza intoccati, chiamiamoli buon gusto, etica o senso del pudore...

(un grazie a Simona per la segnalazione)

mercoledì, febbraio 27, 2008

ebbrava Downlovers

Come qualcuno forse ricorderà, qualche tempo fa c'ero andato giu' un po' pesante su Apogeo, a proposito del sito di download gratuito, legale e italiano Downlovers.

La mia principale critica: i brani si potevano scaricare solo su PC e non funzionavano su iPod.

Ergo, era un progetto che distribuiva musica inutilizzabile per la maggior parte dei lettori di MP3 esistenti, un servizio che serviva solo a sentire musica in modalità statica, sul proprio PC (anche se qualcuno mi faceva notare che c'era modo di aggirare questa limitazione, con qualche manovra tecnologica... ma a quel punto più facile e veloce per l'utente scaricare illegalmente e non pensarci più).

Da questa settimana sono disponibili per il download anche brani in formato MP3, quindi compatibili con qualsiasi lettore.

Sempre dalle FAQ vedo inoltre che anche i Mac sono compresi tra i computer che funzionano con Downlovers.

Ecco l'annuncio dal loro sito: "
Da questa settimana Downlovers arricchisce la propria offerta con centinaia di brani in MP3, diventando compatibile con TUTTI i lettori portatili presenti in commercio! Prova l'esperienza DRM - free con il brano di Ariel, Ribelle, in gara ieri sera fra i giovani di Sanremo 2008!
Ma non finisce qui: continuano gli speciali Downlovers sul Festival della Canzone Italiana. Oggi vi proponiamo il download dei brani che hanno segnato le edizioni degli anni '80, come il Vasco di Vado al massimo e Vita spericolata, oppure L'Italiano, Maledetta primavera, Felicità, Si può dare di più, Contessa e Perdere l'amore"
Come prevedibile, però, non è proprio tutto oro quello che luce; leggendo controluce la notizia (io l'ho letta sul DailyNet), non sono tutti i brani del catalogo ad essere disponibili in MP3 e DRM-free.

Sembra anzi i brani in formato 100% fruibile siano (solo?) quelli di etichette indipendenti - e anche alcuni brani presentati al Festival di Sanremo, nello specifico quelli di Little Tony (classe 1941, il nuovo che avanza - qui il video) , Toto Cutugno e Loredana Berté («Noi cantanti sempre presi a calci in culo») e del brano d’esordio di Ariel.

Ovvio che la scelta non sia da imputare a Downlovers che, figuriamoci, sarebbe felicissimo (immagino) di avere robe libere e senza vincoli per fatturare anche di più con la pubblicità. Il rapporto tra le Major musicali e la musica digitale resta irto di incomprensioni, difficoltà e di difese di modelli di business che più che scricchiolare, ululano (per un paio di cifre sul mercato discografico in caduta, si veda questo mio post precedente).

Comunque applaudo ad un passo nella direzione giusta... ;-)

(btw: a parte le limitazioni, il catalogo non è niente male... )

martedì, febbraio 26, 2008

La pubblicità online, chi la ferma più?

Continua a crescere il valore complessivo della pubblicità online, che ha raggiunto un valore mondiale di oltre 2 miliardi di dollari, con una crescita anno su anno del 25%.

Questi sono dati preliminari di uno studio di IAB e Pricewaterhouse - tra un paio di mesi arriverà il report completo... ma data la succosità dei numeri, comprensibile si sia voluto uscire con una anteprima...

Che dire, chi fermerà l'irresestibile ascesa dell'advertising online?

Mah, forse le scoperte che il clickthrough, almeno negli USA, è fatto da pochi utenti e assolutamente non rappresentativi...


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Memories, memories...

Parlando di vecchie riviste, il cuore ancora mi palpita pensando a "Fucked Company", il media che per un breve ma brillante periodo si consacrò a tracciare gli schianti delle vittime della non più tanto new Economy (prima di schiantarsi a sua volta)... parodiando in qualche modo Fast Company, altro media irrinunciabile degli anni della movida internettiana.

Ne metto ancora la T-shirt, ogni tanto... (ma la mia è un po' più lunga e mi dona decisamente di meno).

Qui vedete ancora qualcosina online... roba vecchia ma da' l'idea
Presto o tardi, anche in Italia, Wired?

Secondo quanto dichiara Condé Nast, il suo editore, l'edizione italiana di Wired sarebbe in avanzata fase di realizzazione.

Direi che possiamo aspettarci un numero zero entro qualche mese.

Wired, insieme a Business 2.0 e Red Herring evocano in me eroici e dolorosi ricordi.

Di un periodo in cui sembrava possibile ribaltare il mondo e il suo sistema economico attraverso la tecnocrazia e lo smantellamento delle "vecchie" aziende.

Lo sbomm della bolla Internet travolse anche la testata che fu rilevata nel 1998 appunto da Condé Nast che la trasformò e, bisogna riconoscergli il merito, la riportò alla sostenibilità economica.

E le "vecchie" aziende continuarono a dominare i mercati più forti di prima (anche se profondi cambiamenti sono tati certamente messi in moto... ma con tempi lunghi, generalmente)

Quindi Wired non è più da anni quel manifesto rivoluzionario che era ai suoi esordi, anche grazie al coinvolgimento del Guru per eccellenza, Negroponte.

Come sostengo da anni e come dichiarato l'Amministratore Delegato della casa editrice, "Vorremmo che Wired fosse il Vogue della tecnologia "

Il che non è necessariamente un male....speriamo solo che in Italia, patria della moda, non sia più Vogue che tecnologia...;-)

lunedì, febbraio 25, 2008

Ahem... che dire?

Impattante, certo che lo è.

Qualche problemino sulla capacità di generare positivi e condivisi valori di Bran Equity io me lo farei...

Si tratta della pubblicità per un sito di recruiting.

More info

Borderline Product Marketing

Bold. Aggressive. Innovative. Etc.

Le aziende sono alla costante ricerca di innovazione.

Alcune fra di loro sono disposte, persino ansiose di rompere gli schemi ed uscire con vere e proprie rivoluzioni che fanno sì che una product category non sia mai più la stessa.

A questo punto, conviene spesso guardare ad Est... dal Giappone con furore...

(Gli oggetti in questione sono dei budini, in libera vendita nel paese del Sol Levante. L'immagine è tratta da un interessante ma inquietante post sul rapporto fra giapponesi e pornografia con un particolare riferimento ai distributori automatici...)
La sostenibile leggerezza della patatina

Oggi, impossibile non parlare di sostenibilità… peccato che troppe aziende si limitino a comunicarla, più che a praticarla.

Curioso dunque sia proprio la patatina, archetipo dal Junk Food, a diventare sostenibile.

Questo è l’obiettivo del gigante americano Frito-Lay (Pepsi Cola), che nel 2010 aprirà una fabbrica ad energia solare e a basso impatto ecologico.

Un ottimo esempio di dove ci può portare la correttezza ambientale. E la sensibilità ad usare temi ambiental/sostenibili per il proprio marketing.

E il petrolio a 100 dollari e più.

Dal NY Times...

Photo credits

giovedì, febbraio 21, 2008

Comunicazione politica - libere associazioni di idee

;-)









Quale futuro (e passato) per l'email?

Nel mio pezzo settimanale per Apogeo. In cui si scopre anche che a fine anni '50 gli US testarono la consegna della posta usando missili nucleari lanciati da sottomarini...

l'articolo lo trovate qui

mercoledì, febbraio 20, 2008

Cosa non comprerò mai ai miei figli

Uno scanner aeroportuale giocattolo (da Wired)

:-S
Il meglio del mio meglio...(mah)

Come avevo già fatto ad aprile 2007, ho provato a stilare una classifica dei miei articoli più letti su Apogeo, dal 2005 ad oggi, basandomi sui dati pubblicati sul sito.

L'obiettivo è capire che cosa "funziona", per scrivere pezzi che poi siano letti, che interessino - più che per fare audience, per avere la soddisfazione di limitare la fatica che faccio e che va sprecata perchè quel che scrivo non interessa nessuno.

Ecco gli 11 pezzi più letti (e numero di letture):

Non aprite quella porta
13435
Facile giocare, basta il pensiero 11799
Virus all'attacco delle automobili: ma è solo l'inizio dell'apocalisse? 10092
Nokia 770, Internet sta nel taschino 9219
Scappatella? L'alibi si compra online! 8652
Sugli alberi le case del futuro 8034
Niente giocattoli erotici in Alabama. A meno che... 7145
Uno spettro si aggira per le (nostre) arterie 6974
Farsi una cultura pazzesca & gratis, con gli e-book 6074
Per fare un bambino, guardate nel microscopio 6068
Bionda a ore 6... vai avanti tu che ti copro le spalle! 6042

Volevo anche fare una classifica dei pezzi meno letti, ma ho un po' di dubbi sui numeri, ci devono essere stati dei fattori esogeni (a parte il natale e l'Agosto) in alcuni periodi che a naso rendono poco interessante la statistica.

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Presto, prendi la targa di quel Chianti...

Interessante iniziativa, bell'esempio di come usare la tecnologia a supporto del marketing...

Di Chianti ce n'è tanto, decisamente troppo, a detta di alcuni miei amici che si intendono di vino (io ne capisco più di metempsicosi che di enologia).

Ergo, c'è tanta roba che non è di qualità, in varie accezioni del termine.

Il Consorzio del Chianti Classico, per costruire affidabilità e attrattività per i suoi prodotti, ha lanciato l'iniziativa "Manda un SMS e saprai cosa bevi".

In sostanza, l'idea è stata di targare ogni etichetta di Chianti Gallo Nero con un numero seriale univoco, che permette la tracciabilità della bottiglia.

Inviando un SMS al 366-3333603 con il codice della bottiglia, sia che si sia a cena fuori che ci si trovi in un enoteca di cui ci fidiamo limitatamente, si riceveranno immediatamente sul cellulare le principali caratteristiche del vino in questione e si avrà conferma che non si tratta di un tarocco tipo Rolex made in China.

A tendere dovrebbe essere possibile fare questo tipo di ricerca anche sul sito chianticlassico.com.

A tendere, perchè al momento io sul loro sito non ne vedo ancora traccia, di questo bottle search engine.

Nè vedo nemmeno riportata sul sito la notizia del progetto "manda un SMS", anche se è stata già pubblicata da autorevoli quotidiani... ma si sa, sito e PR sono cose che possono andare per strade divergenti...

Al di là del suo valore come trovata di marketing e comunicazione, questo progetto ci fa iniziare a vedere cosa sarà possibile domani sul fronte della tracciabilità, dell'informazione sul prodotto, della comunicazione, con l'adozione di tecnologie meno complesse e costose per l'utente, come il diabolico RFID o i mobile codes...

martedì, febbraio 19, 2008

Dati ADS: per l'editoria italiana c'è poco da stare allegri - anche se qualcuno apre lo champagne

Se negli USA si preoccupano, anche in Italia c'è poco da ridere.

Secondo i dati ADS sta proseguendo il calo generalizzato della stampa, con un Corriere che tra Dicembre 06 e Novembre 07 mostra un calo del 2.4%, mentre Repubblica scende di uno 0.8%.

C'è poi chi scende e c'è chi sale tra quotidiani e priodici ma in un'ottica generalizzata di calo che penalizza i maschili, che affanna Topolino (-11,5%) e Men's Health (-13,4%)... mentre ePolis, quotidiano gratuito (di buona fattura, secondo me) mette a segno un + 122% e Airone un +74%...

Peccato che nella tabella dei dati non si trovino anche i numeri fatti dagli altri quotidiani gratuiti...

Su giornali e web o meglio fruizione dei giornali sul web, leggetevi anche questo interessante post

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Tira una brutta aria per i quotidiani, negli USA...

Abbiamo sempre detto, e ne sono abbastanza convinto, che Internet è un nuovo media che non ammazzerà i vecchi media. Almeno per ora.

Questo non vuole però dire che non faccia comunque dei bei danni - e proprio in questi giorni si sta di nuovo parlando dell'effetto web sull'editoria.

Negli US proprio il New York Times - uno dei media che più autorevolmente si sono buttati sull'online - sta avendo un brutto singulto occupazionale, con un taglio dell'8% della redazione, 100 posti che se ne vanno dopo un periodo di crescita degli addetti motivato dall'entrata di nuova gente dedicata al fronte online.

D'altra parte, proprio un anno fa, Arthur Sulzberger, proprietario, chairman e publisher del NYT aveva dichiarato "Our goal is to manage the transition from print to internet"

In realtà si sta cercando un atterraggio morbido all'italiana, con blocco del turnover e cercando di evitare licenziamenti, ma non è detto ci riescano... resta il fatto che la riduzione della raccolta pubbliciaria sulla carta per la concorrenza del web ha messo in crisi i conti.

Situazione comparabile anche per il Los Angeles Times.

Alla base (anche) il fatto che le giovani generazioni le news le cercano su altri media (ma, spesso - come è il caso dei miei genitori - anche gli anziani...) e che nuovi player come Google o Microsoft si ritagliano spazi importanti di sviluppo in quello che era il territorio dell'editoria tradizionale.

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lunedì, febbraio 18, 2008

Homelessness
Weburbanist
E finalmente possiamo pensare all'upgrade.

Così Toshiba avrebbe deciso di gettare la spugna sull'HD DVD e di lasciare il campo libero al Blu-Ray di Sony.

La notizia ha fatto salire la quotazione in borsa proprio di Toshiba - gli analisti ritengono infatti la decisione una mossa positiva, almeno l'azienda smetterà di svenarsi per sostenere un formato che ormai da qualche tempo era stato già dichiarato morto dal mercato.

Una riflessione: nel successo del formato concorrente, non ci starà anche il fatto che HD DVD è un brand noioso, mentr "Blu-Ray" è molto più exciting, futuribile, simbolico di un prodotto parafantascientifico, con una ben più forte promessa ...? ;-)

Bene, comunque adesso possiamo seriamente iniziare a pensare ad upgradare la nostra biblioteca di titoli, contando su una prossima calata dei prezzi dell'hardware.

(Oddio, io devo ancora passare alla TV a cristalli liquidi, figurati il Blu Ray... e poi a pensarci bene, la TV non la guardo quasi mai...)

Ma guarda che tempismo...

Hitwise, Istituto di ricerche sull'online, presenta la sua visione degli user di Google rispetto a quelli di Yahoo.

I Google-user sono raggruppati in basso a destra, nell'area upscale e affluent.

Quelli di Yahoo sono in alto a sinistra - blue collar, sono più poveri e sfigati.

Anche se il dato in realtà va analizzato con un po' più di sottigliezza di questo tranciare tra "ricchi" e "poveri", è interessante escano queste indagini proprio nel momento in cui Yahoo! è sostanzialmente in vendita e/o alla ricerca di un cavaliere bianco...

venerdì, febbraio 15, 2008

Una classe fulminante

Oggi è anche uscito il mio contributo omeopatico a Panorama First...

Potete sfogliare l'inserto online... e mi trovate a pagina 65, se ve ne frega qualcosa...;-)
Il prossimo cellulare non si piega: si arrotola.

Articolo settimanale per Apogeo... "Il display arrotolabile diventa realtà in un cellulare che fa l'eBook reader, legge gli Rss e la posta elettronica".

Ecco il link all'articolo.
Toilet Ambient...

continuiamo con l'infinita saga dei cessi, media pubblicitario di elezione di questo decennio (si vedano i miei numerosi post precedenti).

Questa volta il committente è AXN, canale televisivo di azione (il cui budget pubblicitario italiano, btw, è attualmente in gara...).

More info su questa azione che ha avuto come palcoscenico Singapore...
Il sorpasso del Web, negli UK

Secondo uno studio dell'Advertising Association, gli investimenti pubblicitari totali in quel paese dovrebbero salire tra il 17 e il 38% da qui al 2019.

In questo scenario di crescita, nel 2019 il web sarà il più ricco "media" publicitario nel Regno Unito, con un fatturato tra i 9 e i 10 miliardi di euro.



giovedì, febbraio 14, 2008

E se fosse da fare un minisito?

Ennesima, implacabile puntata del mio corso di marketing online per le PMI, ormai nel suo terzo anno.

Il tema del giorno:

Il tuo sito ti sta stretto? Fanne uno mini...

Una buona strada per creare attenzione e risultati su nostre specifiche iniziative di business può essere la creazione di piccoli siti focalizzati - uscendo da limiti troppo stretti che a volte il nostro sito istituzionale ci impone.

Questo è il link all'articolo

sentitivi pure liberi di viralizzarlo, così mi tirate un po' su gli ascolti del blog...;-)

martedì, febbraio 12, 2008

Street Art alla pesca

Impressionante progetto di street marketing, quello effettuato a Sidney per la casa cosmetica Ella Bachè.

La statua, alta 5 metri e lunga 12 è stata costruita a partire dalla scansione di un corpo femminile, poi trasformato in wireframe, a partire dal quale si è lavorato sei mesi per arrivare alla scultura vera e propria - utilizzando 24.000 pesche (video).

Con lo slogan "Skin Good Enough To Eat", l'installazione si è fatta ammirare dall'1 al 10 Febbraio al First Fleet Park di Sidney.

Poi, dato che la è estate e che le pesche non sono il frutto più resistente, immagino l'abbiano smontata e - spero - riciclato i frutti nel bidone dell'umido...
Più vicino in Italia il micropagamento via cellulare

Sarà almeno dieci anni che ne sento parlare.

Già (all'estero) con il cellulare puoi azionare distributori di bevande, di profilattici e persino i cessi pubblici.

Ma di usare il cellulare come se fosse una carta di credito ancora non se ne parlava sul serio, perlomeno non da noi.

Tim ha però annunciato ieri la sua soluzione di "borsellino elettronico", rendendo possibile effettuare il pagamento attraverso il telefonino, abbinando (in banca) il proprio numero di telefono ad una carta di credito (o prepagata).

Con questa soluzione si potranno effettuare acquisti, comprare biglietti aerei etc etc. oltre a servizi dispositivi e di consultazione del proprio conto.

In teoria il servizio dovrebe essere attivo da fine anno.

In sperimentazione invece la tecnologia NFC che permette di usare il cellulare "stile telepass" ovvero effettuare pagamenti solo passando con il cellulare vicino ad un apposito ricevitore (ovviamente con le necessarie salvaguardie, altrimenti un sacco di persone andrebbero in giro col ricevitore in tasca succhiando soldi dai cellulari dei passanti...;-).

Applicazioni previste: parcheggi, pedaggi, biglietti dei mezzi (un servizio che io acquisterei subito), cinema... ma di questo se ne parla dal 2009.

Restiamo in attesa delle contromosse degli altri operatori, in primis Vodafone...

E' chiaro che l'arrivo di sistemi funzionanti di micropagamento potrebbe portare delle progressive trasformazioni nel modo in cui ci relazioniamo col denaro, in cui compriamo e di conseguenza il marketing stesso di prodotti o più probabilmente servizi.

Da un certo punto di vista, più si rende immateriale il denaro più è facile allentare il controllo sulla spesa, favorendo gli acquisti d'impulso...

Foto: Mike Licht

lunedì, febbraio 11, 2008

Cercasi Posto Barca

Comunciazione personale: cerco un posto barca, attorno ai 9 m per una barca a vela in Liguria, preferibilmente zona La Spezia...

(vedi alla voce: mission impossible)
Il ritorno dell'indice di gradimento

Sono tempi complessi per la RAI: al di là della generalizzata emigrazione dell'audience dai canali generalisti verso quelli tematici e gli altri media, al di là dei problemi specifici dell'emittente, adesso ci si mettono anche le elezioni - che non contribuiscono certo a creare un senso di stabilità all'interno del management (con le eccezioni dei soliti noti che pur stando in RAI hanno eccellentissime relazioni con la proprietà dell'altra parte e sono quindi in una botte di ferro...).

In questo contesto di casino, la RAI rilancia il concetto dell'indice di gradimento o indice di qualità, attraverso un progetto voluto dall'ormai quasi ex- ministro Gentiloni (lo sapevate che ha un blog, persino passabile...? Un po' poco aggiornato, per la verità, ma visto il momento e le gatte che c'ha adesso da pelare...)

Denominato Qualitel, ogni giorno l'emittente diffonderà i risultati dell'indagine effettuata su un panel in termini di qualità dei programmi messi in onda.

I panellari saranno intervistati in merito a parametri qualitativi sui programmi, tipo la volgarità percepita, l'originalità etc.

L'indice quotidiano sarà poi integrato da altre misurazioni, compresa una che valuterà il gradimento dell'offerta RAI su Internet.

Mi sembra un passo nella direzione giusta (anche se non mancano le critiche sulla vetustà della metodologia)... ma ho un solo timore.

Che la "ggente" dica alla RAI che la TV gli piace così com'è...

Approfondimento...

Foto di Sami Keinänen

venerdì, febbraio 08, 2008

Tecnologia di comunicazione vaticana

Il Vaticano si addentra ulteriormente nella tecnologia come media per diffondere la fede.

"Via SMS le frasi di Giovanni Palo II, si partirà a fine febbraio con la supervisione dell'ex capo della sala stampa vaticana Navarro Vals"

(fonte: Metro)
Sali in aereo col cellulare, ma senza carta d'imbarco

Questa settimana si parla della tecnologia che ci permette(rà) di usare il telefonino come carta d'imbarco.

Entro pochi anni potremmo vederla forse adottata anche in Italia, mentre in altri paesi (Giappone in primis, ma anche in Europa) già è operativa

Link all'articolo
E chi si fida della pubblicità?

Noi comunicatori ce la siamo cercata... ovviamente insieme alle aziende.

Dal Trust Barometer 2008 di Edelman, risulta che la credibilità della pubblicità è bassina...

"In particolare, per quanto riguarda l’Italia, il “barometro della fiducia” rileva che la fonte di informazione più attendibile per le élite culturali sono gli articoli dei periodici economici (63%), più ancora degli analisti di Borsa (53%).

All’ultimo posto, la pubblicità, gli atleti e gli intrattenitori (spesso l’effetto si somma visto che a volte la pubblicità utilizza come testimonial sportivi e intrattenitori).

Interessante notare come i blog (23%) abbiano perso di credibilità nei confronti dei CEO delle aziende (31%). Ma sono soprattutto le persone di pari livello (“la gente come me”) a collocarsi molto in alto nella fiducia (53%), al pari degli analisti."

User-Generated trust?

More Info

mercoledì, febbraio 06, 2008

Bella idea...

Se cresce e raggiunge la massa critica, il blog collaborativo dei segni, scritte e vaneggiamenti sui muri può diventare un osservatorio interessante (oltre che una lettura che riesce a strappare una risata).

Auguri a mururoar
Planner o Planer?

Come avrete visto il mio titolo ufficiale è qualcosa come "Digital Strategic Planner".

Io ho la forte tentazione di iniziare a sbagliare cronicamente lo spelling e definirmi Planer, con una L sola.

Planer, in italiano è l'alesatrice - to plane significa rendere liscio, senza asperità. Rimuovere quello che non ci deve essere.

E questo mi sembra un modo molto bello di descrivere come deve essere il mio lavoro: tirare fuori la parte bella - eliminando le cortecce; rendere più lisce e chiare le cose, perchè chi deve costruirci sopra non si becchi schegge nelle dita...

martedì, febbraio 05, 2008

More Chocolate Marketing

Vi ricordate il mio post sul chocolate Marketing? Quello in cui la Thorntons, azienda inglese del settore aveva realizzato un poster pasquale interamente di cioccolato?

Bene, ora la barra si alza: Godiva ha realizzato a Manhattan una stanza interamente del prezioso materiale (lampadine escluse, immagino).

L'operazione, intelligentemente, fa parte di una più ampia campagna di PR focalizzata sul S.Valentino - comprando una scatola dei (fantastici) cioccolatini belgi si può vincere un weekend per due nella stanza - che sarà trasferità in un hotel di Manhattan.

Non è chiaro, al momento, se compreso nel premio ci sarà anche il diritto di sbocconcellarsi mobili e suppellettili.




E finalmente Mulder ***** Scully

Ci sono tutti gli ingredienti più classici per la costruzione di audience: lavorare su un mito, alimentare interesse, giocare su una attesa ormai decennale, fare leva sul sesso.

Ingrediente importante per il lancio del secondo film di X-Files è dunque l'anticipazione che il più noto degli agenti dell'FBI finalmente si troverà coinvolto in una fantascientifica nonché "steaming" sessione di sesso - troppo a lungo rimandata e per cui potenzialmente travolgente - con la sua finora platonica compagna di avventure.

Trovo particolarmente gentile, inltre, che la data di lancio di questo attesissimo (dai fan) film sia stata fissata proprio in occasione del mio compleano. Apprezzo, grazie.

lunedì, febbraio 04, 2008

Un po' di creatività pura
sarebbe da avere il coraggio di trasformare questo annuncio in un'operazione di Guerilla...;-)

Non ci raderemo più con un Motorola?

Che Motorola avesse qualche problemino sui cellulari, lo si sapeva da tempo.

A quanto ho capito, uno dei problemi di fondo è stato il grande successo della gamma Razor... venduta però ad un prezzo troppo basso per fare volumi e quota. A detrimento dei risultati finanziari.

Quale che sia la verità poi è sempre difficile saperlo... comunque quello che trapela (un rumor che sa molto di pilotato) è che Motorola starebbe per spinoffare la divisione cellulari, rendendosi conto di non riuscire a competere efficacemente contro Nokia, Samsung... e Apple (che ha venduto più di 2 milioni di iPhone da Settembre a Dicembre... resta da vedere a fronte di questo interessante sell-in come in realtà è andato il sell-out...).

Lo spinoff vorrebbe però probabilmente dire vendere la divisione, potrebbero essere Samsung LG o i cinesi a comprarla... resta da capire se avranno il diritto a usare il marchio.

Approfondimento...

Motorola a questo punto i concentrerebbe sulle sue attività tradizionali - l'azienda ha una lunghissima storia di eccellenza nelle radiocomunicazioni civili e militari.

venerdì, febbraio 01, 2008

E se Microsoft si compra Yahoo?

MS avrebbe offerto quasi 45 miliardi di dollari per comprarsi Yahoo - una sopravvalutazione di circa il 60% del suo valore in borsa.

Da tempo si parlava / si sapeva dell'interesse della mamma di Windows per l'azienda col punto esclamativo.

Con Google saldamente in testa, la lotta per il secondo posto nel mondo dell'advertising online passa anche per una acquisizione... ed essendo improbabile che Yahoo si compri Microsoft...




Interessa un copriportatile peloso?

E molte altre fantasiose idee di gadget (come il jukebox portatile buddista tibetano) sul mio pezzo settimanae per Apogeo...
Nuova puntata del corso online...

Per le PMI. Questa volta parliamo di mandare via i clienti per fare più soldi.

L'articolo lo trovate qui

Ma, veramente...



Devo ammettere che non mi sarebbe mai venuto in mente di fare la cena di S.Valentino all'IKEA... (oddio, visto che il 14 Febbraio di baby sitter non ne trovi, se tenessero aperto lo spazio dei bambini....)

PS: mentre stavo scrivendo queso post, la mia signora ha visto il ritaglio. Si è intristita, pensando volessi portarcela. Ma magari è solo al pensiero di sorbirsi "le note delle canzoni d'amore piu' romantiche eseguite dal vivo"...