lunedì, novembre 24, 2008

Il futuro markettaro di Facebook non è nella pubblicità ma nelle applicazioni?

Uno dei Top Gun dell'interactive marketing di Procter (Ted McConnell, general manager-interactive marketing and innovation) ha recentemente espresso i propri (personali e ovviamente aziendali) dubbi sul potenziale di Facebook come strumento di marketing- specialmente dal punto di vista dell'advertising.


Il tema del suo discorso alla Digital Non-Conference è stato centrato prioritariamente sul contesto, ovvero sul fatto che le aziende, dal punto di vista della comunicazione, non hanno uno spazio sensato o meglio una ragione di essere su Facebook dal punto di vista pubblicitario.

In effetti dentro Facebook ci sono gli utenti che si fanno i fatti loro, socializzano e si raccontano, si scazzano e dicono vaccate, costruiscono gruppi socialmente utilissimi o totalmente inutili.

Insomma, contesta il fatto che FB sia un "media" in termini pubblicitari; la conseguenza, estrapolo io, è che stiamo cercando di infilarci in una conversazione tra persone dove le aziende rischiano di essere degli intrusi che parlano fuori contesto, cercando di monetizzare i loro scambi.

L'eminente (ed influente) guru ritiene invece ci sia molto più spazio di azione per le applicazioni su FB come strumenti di interazione e di promozione della marca, insomma, di pubblicità, marketing e comunicazione...

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