martedì, febbraio 19, 2008

Tira una brutta aria per i quotidiani, negli USA...

Abbiamo sempre detto, e ne sono abbastanza convinto, che Internet è un nuovo media che non ammazzerà i vecchi media. Almeno per ora.

Questo non vuole però dire che non faccia comunque dei bei danni - e proprio in questi giorni si sta di nuovo parlando dell'effetto web sull'editoria.

Negli US proprio il New York Times - uno dei media che più autorevolmente si sono buttati sull'online - sta avendo un brutto singulto occupazionale, con un taglio dell'8% della redazione, 100 posti che se ne vanno dopo un periodo di crescita degli addetti motivato dall'entrata di nuova gente dedicata al fronte online.

D'altra parte, proprio un anno fa, Arthur Sulzberger, proprietario, chairman e publisher del NYT aveva dichiarato "Our goal is to manage the transition from print to internet"

In realtà si sta cercando un atterraggio morbido all'italiana, con blocco del turnover e cercando di evitare licenziamenti, ma non è detto ci riescano... resta il fatto che la riduzione della raccolta pubbliciaria sulla carta per la concorrenza del web ha messo in crisi i conti.

Situazione comparabile anche per il Los Angeles Times.

Alla base (anche) il fatto che le giovani generazioni le news le cercano su altri media (ma, spesso - come è il caso dei miei genitori - anche gli anziani...) e che nuovi player come Google o Microsoft si ritagliano spazi importanti di sviluppo in quello che era il territorio dell'editoria tradizionale.

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